La tartaruga Pan è sta ritrovata lo scorso Aprile, impigliata in delle reti da pescatore vicino alla costa, oggi, grazie alle cure è stata liberata.
La sua storia è iniziata il 18 aprile 2022, quando a circa un miglio dalla costa dei pescatori hanno trovato nelle loro reti una magnifica tartaruga caretta caretta di 10kg. È stata affidata alle cure del centro di recupero per tartarughe marine nell’Acquario di Livorno. Il centro, a cura del WWF ha provveduto a tutto il necessario per rimettere questo esemplare in mare. L’operazione è stata affiancata dal centro per la preservazione della biodiversità della regione Toscana, insieme ai volontari che da vent’anni si occupano della cura e del salvataggio delle tartarughe marine.
La tartaruga, che al momento del soccorso non presentava ferite evidenti, è stata ribattezzata Pan, un esemplare con un carapace di 43cm, il soccorso ha incluso, oltre che i volontari del WWF, la capitaneria di porto e la guardia costiera, che hanno trasportato la tartaruga nel centro di educazione ambientale, che al suo interno, ospita un’attività di informazione alle scuole e a tutti i cittadini della zona e oltre.
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Pan, durante la sua permanenza al centro, è stata sottoposta a test, che hanno accertato la salute della tartaruga. Da subito si è accertato che non avesse subito danni che le potessero impedire di ritornare a nuotare in libertà in mare. Con ulteriori analisi si è scoperto che la fortuna è stata dalla parte di Pan: nessun corpo estraneo, come ami o plastica, era stato ingerito dalla caretta caretta
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Ulteriori analisi di accertamento e valutazioni cliniche da parte degli specialisti hanno potuto accertare che la tartaruga fosse nelle condizioni necessarie per essere rilasciata. Adesso Pan è finalmente libera.
Non è raro imbattersi in uno di questi esemplari nelle nostre coste: le carette carette possiedono un, così detto, meccanismo di “natal homing“, che le spinge a ritornare nelle spiagge in cui sono nate, e dato che l’esemplare nidifica nelle spiagge, è frequente imbattersi in una di esse. Diffondere informazione su come comportarsi nei confronti di questi esemplari è essenziale per la loro, sempre più a rischio, sopravvivenza: la nidificazione è sempre più scarsa e di conseguenza la presenza di cuccioli. (Beatrice Croce)
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