Il Palio di Siena ancora sotto accusa: al via il processo

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By Gabriele

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Palio di Siena (ROBERTO CARLI/AFP/Getty Images)

Si è tenuta ieri presso il Tribunale di Siena l’udienza preliminare per quattro imputati di reati molto gravi, legati al Palio di Siena. Per i quattro le accuse vanno dal maltrattamento di animali al concorso in falsità materiale, al doping e all’esercizio abusivo della professione veterinaria. Parte civile nel processo si è costituita la Lav.

“Sfidiamo il Comune e l’Ente Palio di Siena a sospendere la manifestazione, a cominciare da quella del 2 luglio prossimo, considerando che sono imputati tre fantini storici del palio di Siena e un veterinario: non si può restare indifferenti verso accuse tanto gravi che, se confermate, gettano ombre inquietanti sulla trasparenza della manifestazione”, spiega la Lav, che quest’anno festeggia quarant’anni di attività, in una nota.

Il comunicato prosegue: “Se il processo dovesse confermare che il regolamento del Palio è stato aggirato, l’Ente Palio dovrà prendere provvedimenti. Siamo fermamente contrari a qualsiasi manifestazione che utilizzi cavalli, che siano di purosangue inglese o mezzosangue, al di là di eventuali reati commessi, violazioni ai regolamenti, questioni di sicurezza e rischio di incidenti, e ci batteremo strenuamente affinché queste manifestazioni vengano abolite su tutto il territorio nazionale”.

Sotto accusa ci sono tre fantini, tra cui Luigi Bruschelli detto Trecciolino, e un veterinario. Nell’udienza di ieri, il gup Roberta Malavasi ha accettato la richiesta di costituzione di parte civile presentata dalle associazioni animaliste Lida e Lav, respingendo quella dell’associazione Horse Angels. Inoltre sono state respinte le eccezioni di competenza territoriale presentate dalle difese. La prossima udienza si terrà il 20 luglio.

Negli anni, la Lav è stata in prima linea contro quelle manifestazioni sportive in cui il rischio di maltrattamento dei cavalli è elevatissimo: si pensi alla battaglia intrapresa qualche mese fa contro il Palio di Asti. In quell’occasione, inviò una diffida contro gli organizzatori al Prefetto della città piemontese oltre che ai locali NAS e Carabinieri in caso di mancata ottemperanza “a quanto previsto dall’Ordinanza del 3 agosto scorso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 7 settembre, che vieta l’utilizzo dei cavalli di razza purosangue inglese, nei percorsi privi delle caratteristiche tecniche analoghe a quelle degli impianti ufficialmente autorizzati dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali per le corse di galoppo”.

Purtroppo, nel Palio di Asti non sono mancati incidenti mortali. Nel settembre 2013 ne avvennero due con altrettanti cavalli che hanno perso la vita e lo stesso avvenne l’anno scorso al Palio di Siena con l’abbattimento di un cavallo ferito, circostanza che fece partire una petizione online per fermare la storica giostra. Dopo la morte del cavallo nella città toscana, la procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti.

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