Un cavallo morto al Palio di Legnano, LAV furiosa.
Nella giornata di sabato si è svolto un grave incidente durante le prove per il Palio di Legnano. Si tratta di una tradizionale corsa equestre all’interno della festa tradizionale che si svolge dal 1935 nella città lombarda. Il tutto è accaduto al centro ippico ‘La Stella’, con una caduta che ha coinvolto tre animali ed altrettanti fantini. Il cavallo montato da Dino Pes è improvvisamente caduto durante le fasi della corsa, facendo inciampare gli equini condotti dai fantini Gavino Sanna e Martin Ballesteros.
Pes ha rimediato ferite di entità seria, con anche una lesione al polmone. A Sanna è stato invece riscontrata la rottura della tibia. Il cavallo del primo però è quello che ha avuto la peggio. L’animale infatti è morto in seguito alle gravissime lesioni rimediate. Era stato trasportato in una clinica veterinaria dopo essere stato sottoposto a sedativi. Le sue condizioni sono andate via via peggiorando, al punto da dare il via libera a procedere alla soppressione. E questo è l’ennesimo incidente che ha riguardato corse di cavalli, che specialmente in manifestazioni del genere emergono spesso in tutta la loro drammaticità.
Cavallo morto, LAV contro il Palio di Legnano
La LAV, Lega Anti Vivisezione, ha diffuso una nota in proposito. “Questo cavallo morto è l’ennesima vittima di un mondo nel quale i cavalli non sono altro che uno strumento di lavoro, sacrificabili agli interessi umani, da usare finché producono reddito e assicurano alte prestazioni sportive. La sua vita peserà sulle coscienze di tutti: sulle amministrazioni comunali che continuano a far svolgere queste manifestazioni, sui fantini che partecipano per i premi in denaro, e su un pubblico che non è assolutamente dalla parte dei cavalli e che andrà a vedere il Palio di Legnano, che in passato ha già visto abbattere e morire il cavallo Balosso, senza rendersi conto di quello che c’è dietro queste manifestazioni”.
“In relazione alla tragica morte di questo cavallo, fatto su cui la Lav di riserva ogni ulteriore azione legale contro gli eventuali responsabili, si potrebbe configurare il reato previsto dall’articolo 544 bis del codice penale, secondo cui ‘Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni’, nonché il reato previsto dall’articolo 544 ter del codice penale – ‘maltrattamento di animali’ per cui ‘Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. (…). La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
A.P.