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Palermo: pit bull senza un occhio abbandonato per la strada

@Facebook/Kenia Vagava Per Le Campagne Con Un Occhio Fuoriuscito

Ogni settimana un caso di maltrattamento, uccisione o abbandono in Sicilia esplode in rete, ricordando che la situazione al Sud è in uno stato di emergenza continuo soprattutto per quanto riguarda i cani molossi, utilizzati per combattimenti illegali.

Infatti al di là della piaga del randagismo e dell’abbandono, il Sud è anche terra di organizzazioni malavitose che impiegano i cani per combattimenti e il giro di scommesse illegali. Nel palermitano e in altre province, quasi ogni giorno i volontari, che operano sul territorio, si trovano di fronte a cani di razza pit bull abbandonati, vaganti per le strade in condizioni pietose. Luoghi in continuo stato di emergenza dove sono assenti le istituzioni e le stesse organizzazioni o animalisti che intervengono spesso non hanno le strutture adeguate e gli strumenti per il recupero di questi esemplari e tutte le difficoltà collegate sia alle spese per le cure veterinarie che per un percorso di recupero e riabilitazione dei cani, spesso pericolosi.

A Villabate si è registrato l’ennesimo caso con il ritrovamento di una femmina di Pit bull, in gravi condizioni. Una volontaria locale, Selene Giglio, aveva avvistato il cane, pelle ed ossa, che vagava da almeno una settimana con un occhio fuoriscito, sanguinolente, pieno di bigattini.

La volontaria ha creato una piccola task force per recuperare il cane che era diffidente e scappava alla vista delle persone. Dopo una settimana di avvistamenti e di caccia al cane, grazie ad uno strumento accallapia, la pit bull è stata recuperata e ricoverata in un ambulatorio veterinario. L’animale presenta la fuoriuscita del globo oculare forse, riconducibile ad una massa sottostante. Le analisi del sangue hanno riscontrato una grave infezione e adesso i volontari sono in attesa di ulteriori analisi per escludere leshmaniosi o altre patologie gravi.

Per poter aiutare Kenia è stato lanciato un evento sui social mirato ad una raccolta fondi per curarla e aggiornare le sue condizioni.

Questa mattina, la volontaria ha reso noto di aver parlato con la clinica: “Kenia è stabile .. Ma non mangia e non beve”, scrive la volontaria, sperando il meglio.

 

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