Un cane, assieme al suo padrone, sono stati ritrovati “abbracciati” dopo un periodo che definirlo lungo è come prenderci in giro: 8.400 anni.
Gli anni passano per tutti e prima o poi ci avviamo verso “l’era del tramonto”. L’importante è aver vissuto una vita intensa, magari accanto a qualcuno che abbia potuto rendere la stessa vita qualcosa di straordinario. Certo non è facile, ma provarci è un obbligo, altrimenti dire di aver vissuto non ne vale la pena.
Una vita intensa può essere passata, ad esempio, accanto al nostro cane. Quello che spesso si dice essere il miglior amico dell’uomo. E molto spessi è così, tanto da poterci morire al suo fianco, senza mai prendere altre vie o strade che non siano in compagnia del proprio padrone. Un atto d’amore che genera altro amore: è così che si consolida un rapporto tra essere umano e animale. Con il rispetto e la fiducia.
La storia di oggi racconta di un rapporto speciale: un uomo e un cane sono stati ritrovati, assieme, dopo un periodo che definirlo lungo equivale a una presa in giro totale: ben 8.400 anni. Una vicenda incredibile che prende piede in Svezia e che torna fuori, salendo dai meandri della storia stessa, dopo lunghissimi anni.
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Una storia che ha dell’incredibile e che viene direttamente dalla Svezia, più precisamente dalla parte meridionale, dove gli archeologi, dopo una lunga ricerca, hanno scoperto i resti di un cane e del suo padrone, sepolti (e rimasti lì) insieme. Il tutto risale al tempo della pietra: ben 8.400 anni fa, altro che vita, un mondo intero addietro.
Subito sono intervenuti gli esperti del settore che hanno voluto rilasciare delle preziose interviste. Il primo è stato Ola Magnell del Blekinge Museum: “Questo è, a tutti gli effetti, il più grande e antico ritrovamento del Paese. Un fatto davvero storico. Il cane è ben conservato e il fatto che sia sepolto nel mezzo dell’insediamento dell’età della pietra è una cosa rara, unica oserei dire”.
I resti sono stati ritrovati esattamente a Ljungaviken, un piccolo quartiere nel comune di Solvesborg, in un sito archeologico ove i ricercatori mandavano avanti i loro studi da ben 10 anni. Un evento davvero storico, dato che, circa 8.400 anni fa, un innalzamento del livello del mare costrinse gli abitanti del posto ad andarsene. Un altro che ha voluto spendere giusto “due parole” sull’accaduto è Carl Persson, il responsabile del progetto dello scavo: “Una scoperta simile ti avvicina, in qualche senso, alle persone che vivevano qui in quel periodo. Un cane sepolto ci fa capire che, nonostante gli anni, enormi, di differenza, tra ere, i sentimenti, di dolore e passione, siano gli stessi. È stata una grande emozione e lo rimarrà per sempre”.
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