Non si ferma la battaglia intorno al mondo degli orsi: Enpa e Oipa depositano un ricorso che chiede la libertà dell’orso M57. Ancora una volta si rischia di vedere un esemplare di questo tipo rinchiuso all’interno di un carcere per animali.
Di battaglie il mondo ne è pieno. Di certo, non parliamo di scontri a fuoco o militari in giro per il mondo, che purtroppo, ahinoi, esistono e persistono. Ci occupiamo di un’altra pratica, quella messa in atto da alcune associazioni che difendono il mondo animale da sempre, come Enpa e Oipa. Le due organizzazione hanno depositato l’ennesimo ricorso al Consiglio di Stato che chiede la libertà per l’oso M57. L’esemplare rischia di essere chiuso in un carcere per animali a vita. Una situazione del tutto inaccettabile, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla cattura di questo animale. Nelle prossime ore si attende una risposta, ma questi sono processi lunghi e complicati.
Sposare la lotta che si pone a difesa degli animali, vuol dire anche capire il loro habitat naturale, captare le loro condizioni e difenderle in tutto e per tutto. Non è solo una salvaguardia della specie, ma un vero imporsi su alcuni situazioni troppo spesso affrontate senza un pensiero d’indagine alle spalle.
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Lo stesso che ha portato alla cattura dell’orso M57, il quale si è trovato, di notte e in circostanze ancora non chiarite, a tu per tu con un carabiniere. L’esemplare era nel suo habitat naturale e vien da sé che si è difese e non ha minimamente attaccato per fare del male all’uomo presente sul fatto.
L’ordinanza di cattura è arrivata, come sempre, per mano del Presidente della Provincia Autonomia di Trento, Maurizio Fugatti. Le sue ordinanze vengono da sempre contestate, perché, secondo le note emesse da Enpa e Oipa, risultano essere sempre poco chiare e volte a punire, in modo incondizionato, il mondo degli orsi e di altri animali selvatici.
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Sul sito di Oipa si possono leggere tutte le motivazioni che hanno portato alla decisione di depositare questo ricorso. Rinchiudere un orso all’interno di un carcere e condannarlo all’ergastolo senza motivazioni valide potrebbe equivalere anche a un gesto di abuso di potere, per via delle tante tutele di cui gode, soprattutto a livello europeo, questo affascinante animale.
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