Il 22 luglio è stata emessa una nuova ordinanza dal presidente della provincia che permette in caso di pericolo di abbattere l’orso M49.
LAV si oppone alla nuova ordinanza lanciando un nuovo appello etichettandola come incivile e illegittima, chiedendo al corpo della forestale di non sparare e deporre le armi.
“Si autorizza il personale forestale a procedere all’abbattimento in caso di pericolo.
Ordina al medesimo personale, ad integrazione della citata ordinanza n. 415057, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare ulteriore pericolo grave ed imminente per l’incolumità di terzi o degli stessi operatori del Corpo Forestale trentino, di procedere all’abbattimento dell’animale”.
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“Deponete i fucili, fate obiezione di coscienza” l’appello è stato rivolto al corpo forestale che in questo momento e alla continua ricerca dell’orso che sembra essere sparito tra le montagne .
“Non sparate, fate obiezione di coscienza.
Ci appelliamo alla squadra della Provincia di Trento , non eseguite l’ordinanza, è incivile e illegittima, oltre al fatto che non vi è alcuna sicurezza che il plantigrado che troverete sia proprio lui”
L’associazione ha anche espresso i propri dubbi riguardanti il medico veterinario che sta seguendo la vicenda:
“Il dubbio che in questo nuovo inseguimento sia coinvolto lo stesso veterinario che causò la morte dell’orsa Daniza nel settembre 2014 e che qualche mese dopo fece domanda di oblazione al giudice per le indagini preliminari, pagando 2000 euro per la condotta colposa in violazione dell’articolo 727 bis del Codice penale”.
“È tutto ben apparecchiato per una tragica fine della fuga di Papillon, Libero, Martino, insomma per un essere vivente che non è più una sigla, M49, e che ha come unica colpa quella di fare ciò che la sua natura gli ordina, fare l’orso, causando poche migliaia di euro di danni che la Provincia può e deve rifondere, visto che è lei ad aver voluto riportare gli orsi in Trentino anni fa”.
“Basterà sbagliare ancora una volta la dose di anestetico in caso di cattura o vedere l’orso nei pressi di una malga, come già successo alcune volte nei mesi scorsi, e sparare uccidendolo, oppure uccidendo un orso molto somigliante a quello ricercato, e poi allargare le braccia”.
“In entrambi i casi, si tratterebbe di una tragedia annunciata: non permettetelo, fate valere la vostra coscienza umana e professionale, non eseguite l’ordine del vostro superiore perché è profondamente sbagliato”.
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Il presidente della provincia Fugatti il 22 luglio aveva sostenuto la modifica dell’ordinanza ritenendo impossibile la convivenza tra esseri umani e grossi predatori.
“Ci sono troppi orsi sul nostro territorio e pensare ad una convivenza è pura follia, dobbiamo partire da questo concetto senza se e senza ma se vogliamo tentare di risolvere il problema”.
Da molte settimane LAV è impegnata nella protesta per difendere M49 e lo fa anche tramite alcuni post Instagram pubblicati sulla pagina dell’associazione.
“Da settimane i nostri attivisti @lav_trentino protestano contro la cattura dell’orso M49, ordinata dal Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
Lasciate in pace M49, che non ha MAI fatto del male a nessuno”.
“M49, dopo essere stato catturato,
è fuggito dalla prigione di #Castaller.
Il Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha per questo emanato un ordine di ABBATTIMENTO A VISTA nei sui confronti. Stiamo facendo tutto il possibile per salvarlo”.
“Daniza e KJ2, le due orse uccise negli scorsi anni, ci ricordano che non è a colpi di fucile che si gestisce la convivenza con gli orsi.
Lasciate vivere M49 e tutti gli animali selvatici!”.
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