In Abruzzo, esattamente a Sulmona, piccolo comune della provincia dell’Aquila, un orso, indisturbato, arriva in città: forse attirato dai confetti.
Sempre più animali selvatici scendono in città. Ormai in Italia, codesta situazione, non è più novità. Novità che spesso si tramuta anche in tragedia, specialmente se dinanzi ai nostri occhi ci troviamo un gigante dei boschi italici. La prudenza deve sempre far da “mamma” in queste circostanze. Senza osare stupidi e insensati scatti, o se preferite, selfie.
La storia di oggi parla di un orso… venuto in città. Più che in città, sembrerebbe esser stato attirato dall’odore di un particolare dolce “regalato” durante i matrimoni: il confetto. L’orso, “visitando” il comune di Sulmona, si è fermato esattamente all’esterno della famosa fabbrica di confetti: “Confetti Pelino”, società arrivata alla settima generazione dei Pelino. Il plantigrado in questione, forse, è stato tentato dal buonissimo odore. Magari avrà pensato anche di fare un salto all’interno delle mure. Poi, però, la natura lo ha richiamato all’ordine e la paura è rientrata del tutto.
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E alla fine arriva l’orso. L’animale in questione è stato ripreso da un automobilista fermatosi e incuriosito dal gigante delle foreste Abruzzesi. Quest’ultimo una volta lasciata la fabbrica di concetti ha ripreso il suo cammino attraversando la strada che porta a Scanno, esattamente davanti all’ex stazione di Introdacqua da tempo dismessa e dove dovrebbe sorgere un museo dell’emigrazione.
Dopodiché è “sparito” in aperta campagna, cercando di ritrovare il suo habitat naturale, che sicuramente (anche se da lui gradita) non poteva essere una fabbrica di confetti. Alcuni residenti, però, dicono di averlo già avvistato nella frazione di Cavate.
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Sulla presenza dell’orso, però, non si sa ancora nulla di certo. I carabinieri forestali, come sempre, stanno cercando di indagarne la provenienza. Le ipotesi sono due: potrebbe trattarsi di un esemplare già inserito nelle statistiche di controllo. Viceversa, potrebbe essere stato abbandonato dalla madre nei luoghi frequentati nei primi mesi di vita, quando era ancora un cucciolo e di confetti ne sapeva poco o forse nulla.
Davide Garritano
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