Una bellissima vittoria arriva nelle ultime ore: l’orsa JJ4 non deve essere catturata, l’ordinanza che prevede la cattura viene cancellata. Esultano gli animalisti, ma i più esperti, ora, chiedono che vengano istituti nuovi progetti di convivenza.
Convivere, ai giorni d’oggi, non è affatto facile. La convivenza, a tutti i livelli, porta con sé degli aspetti interessanti ma difficili allo stesso tempo. Bisogna sacrificare un po’ di noi stessi per mettersi al servizio di altri. Altrimenti si lascia stare la convivenza e si “punta” all’individualismo, aspetto, quest’ultimo, che non porta da nessuna parte. La convivenza sì. Ed è ciò che di dovrà raggiungere in Trentino, dato che l’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa JJ4 è stata definitivamente cancellata. Una vittoria importante, ma che ora apre altri scenari. Scenari, appunto, di convivenza e non di quella antica e squallida “caccia alle streghe”.
Una sentenza può rimettere le cose al posto giusto, e può anche arrivare nel momento giusto. Un momento che da tanto, troppo, tempo, si stava attendendo. Lo stesso che è arrivato nei confronti dell’orsa JJ4. Il suo caso era stato trattato, più e più volte, dalla nostra redazione.
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Un’ordinanza senza senso, e feroce in egual misura, voleva la sua cattura. L’orsa era ritenuta pericolosa, solo perché “osava” difendere i suoi cuccioli da persone fin troppo invadenti, che non capiscono il senso del limite. Pratica molto diffusa nel mondo greco, scomparsa, invece, nei giorni nostrani.
Ma il buon senso, molto spesso, non tarda ad arrivare. L’ordinanza di cattura è stata cancellata dal Tar di Trento, che non ha ritenuto affatto pericolosi i comportamenti di questa orsa, intenta, ripetiamo, a salvaguardare la sua famiglia e proteggerla da attacchi o disturbi insensati.
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Al netto di ciò si è espressa anche la LAV, che ha ritenuta questa un’importante vittoria sotto il profilo della convivenza. Un chiaro segno che i due mondi, umano e animale, possono coabitare se si rispettano gli ambienti in cui si vive e si ha, ripetiamo ancora una volta, il senso del limite. Ora, la LAV come altre organizzazioni, alzano la voce per chiedere l’istituzione di altri progetti fini a permettere la giusta convivenza nelle aree dove abitano questi orsi, senza nuocere nessuno, anzi, favorendo il corso della natura stessa.
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