Sgomento nel Regno Unito dove a Chatam, nel Kent, in un parco giochi, una bambina di 18 mesi è stata aggredita da un pit bull. I testimoni shoccati hanno raccontato l’orrore al quale hanno assistito vedendo la bambina in un bagno di sangue tra le fauci del pit bull che la scuoteva come una bambola di pezza.
Il piccolo parco, il Jenkins Dale Area, è molto frequentato dalle famiglie del quartiere. L’aggressione si è verificata nel tardo pomeriggio del 5 aprile. La bambina era al parco con la baby sitter e la sorella di 14 anni. Le bambine stavano giocando con un gruppo di amichette quando ad un tratto è sopraggiunto il pit bull che si è scagliato contro la più piccola davanti agli occhi degli altri bambini che hanno assistito alla scena, terrorizzati.
“Il cane era fuori controllo. Aveva lo sguardo da pazzo ed era estremamente feroce. Quando la polizia è arrivata, due persone avevano messo il cane al guinzaglio. Tuttavia gli agenti hanno deciso di abbatterlo sul posto e gli hanno sparato. Avevo già visto quell’animale la mattina nel parco: correva libero e i suoi padroni non lo tenevano al guinzaglio”, ha raccontato un testimone al Daily Mail.
Sul posto sono giunti i genitori della bambina che erano al lavoro e le forze dell’ordine chiamate da alcuni testimoni. La bambina di 18 mesi è stata trasportata in eliambulanza al St. George’s Hospital di Londra e trasferita nel reparto di terapia intensiva dove sta lottando per restare in vita.
La piccola ha riportato delle profonde ferite alla testa e al momento i medici non si espongono sulle sue condizioni, anche se sarebbe fuori pericolo di morte.
Una madre ha riferito che la tragedia poteva essere evitata in quanto quel pit bull aveva già dato dei chiari segnali quando qualche giorno prima aveva tentato di aggredire un bambino.
Due persone, un uomo e un adolescente, sono state arrestate e rimangono in custodia cautelare. Per fare chiarezza sulla dinamica dei fatti, le forze dell’ordine hanno chiesto a chiunque fosse in possesso di video ripresi con il cellulare di metterli a disposizione delle autorità e soprattutto di non pubblicarli in rete.
Il caso che si è verificato a distanza di pochi giorni dall’aggressione a Bolton, riporta in primo piano nel Regno Unito il dibattito sul tema delle razze pericolose. Purtroppo, come spesso emerge da tragedie di questo tipo, la responsabilità ricade sempre sull’animale e raramente sul proprietario.
Molti paesi, come Svizzera e Germania, hanno introdotto un patentino obbligatorio per i proprietari di cani. Si tratta di uno strumento che potrebbe essere utile soprattutto nel caso di persone che si approcciano ad alcune tipologie di cani non adatti a tutti. Ogni razza ha una predisposizione e non saperla gestire può diventare pericoloso. Per evitare questi drammi e misure o norme adottate da alcune municipalità che vietano dal giorno all’indomani la detenzione di cani appartenenti a razze pericolose, provocando delle tragedie e delle separazioni dolorose, sarebbe il caso di avviare un discorso costruttivo soprattutto rivolto ai proprietari e non ai poveri cani, vittime di proprietari irresponsabili.
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