Nei giorni scorsi, era stata denunciata la vicenda della carcassa di un povero micio seviziato e ucciso. Era stata rinvenuta in un campo a Pozzuolo Martesana, al confine col territorio di Trecella, nel milanese. Elisa Cezza, una pozzuolese che lavora al canile di Segrate, ha spiegato: “Il gatto è stato trovato da una mia amica che abita in zona e mi ha avvisato sapendo che, per lavoro ho a che fare con gli animali”.
Per alcune ore, “il corpo del gatto è rimasto nel campo, ma quando ho richiamato l’assessore alle 14.45 mi ha detto che il felino era sparito”. Il sindaco di Pozzuolo Martesana, Angelo Caterina, aveva denunciato: “Tutto lascia pensare che il gatto sia stato ucciso anche se abbiamo a disposizione solo una documentazione fotografica. Purtroppo gli agenti della Polizia Locale hanno potuto recarsi sul luogo del ritrovamento solo nel pomeriggio. Probabilmente il corpo del gatto è stato trovato da qualche contadino, dato che era in aperta campagna, che lo ha rimosso. Se nessuno ha visto o sentito qualcosa sarà difficile capire cosa è accaduto”.
Nella stessa zona di Pozzuolo Martesana, ora l’Aidaa denuncia un nuovo inquietante caso di uccisione e mette una taglia da seimila euro. L’Associazione italiana difesa animali e ambiente cerca chi ha ucciso una gatta incinta. In precedenza la micia è stata torturata e successivamente sarebbe stata bollita. La carcassa è stata rinvenuta nella zona della Ghiacciaia di Castano Primo.
Un cittadino ha scoperto la gatta, che probabilmente era incinta, e ha lanciato l’allarme. Subito dopo la polizia locale è giunta sul posto con l’ausilio del personale veterinario. In base alla denuncia dell’Aidaa, la povera gatta era stata scorticata viva e bollita. Lorenzo Croce presidente di Aidaa lancia ora gravissime accuse: “Si tratta di persone che meriterebbero la pena di morte. Chi ha informazioni chiami la polizia locale di Castano Primo che sta cercando di individuare i responsabili di questo atroce delitto, e dopo se vuole chiami anche noi al 3479269949”.
Si ricorda che l’uccisione di animali è un reato penale regolamentato dall’articolo 544-bis introdotto dalla Legge 20 luglio 2004. In base alla legge, “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.
GM
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