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Orrore in Calabria: viene ritrovata in un cassonetto con una corda al collo

Solito orrore di mezza estate, quello che ormai pare essere diventato la normalità in alcune regioni della penisola dove i nostri compagni a 4zampe sono vittime di violenze e crudeltà quotidianamente, tra i quali, nella maggior parte dei casi, piccoli randagi indifesi. E’ facile prendersela con creature che non possono reagire, troppo facile scaricare la propria rabbia e il proprio disagio su esseri che si fidano ciecamente dell’uomo. Troppo facile pensare di averla vinta e non rispondere delle proprie azioni alla luce del giorno senza che un giorno nella vita non si ritorcano contro chi le abbia commesse.

Purtroppo, in alcune aree ancora remote, vige un contesto culturale in cui non vi è il rispetto per un animale, che per esteso sarebbe il rispetto per la vita. Persone che risultano essere dei pericoli anche per la società che perpetrano violenze nell’anonimato, perché troppo vigliacche per mostrare in pubblico il loro vero volto.

E così, dalla Calabria, arriva un nuovo post diffuso sulla pagina Facebook dell’associazione Occupy Canile di  Reggio Calabria che denuncia il macabro ritrovamento in un cassonetto ricordando che “l’orrore è sempre dietro l’angolo”.

I volontari rendono noto di aver ricevuto una chiamata domenica 31 luglio da parte di un gruppo di ragazzi che andando a buttare la spazzatura hanno sentito urlare dal cassone dove hanno poi notato un meticcio di taglia medio piccola, ricoperto di sangue con una corda legata al collo. I giovani dopo aver avuto difficoltà nel tirar fuori il cane, non sono riusciti a far pervenire sul posto dei rappresentanti delle istituzioni, chiamati a rispondere ed ad intervenire in questi casi. Ecco perché dopo essersi sentiti dire dai vigili di “dare da bere all’animale”, si sono poi rivolti all’associazione per avere un aiuto:  “La corsa per arrivare… e per trovarci di fronte ad uno spettacolo terribile…”, scrivono i volontari, spiegando che il cane era “uno scricciolo terrorizzato, con la bocca sanguinante (probabilmente un calcio.. una bastonata… o forse la violenza con la quale è stata sbattuta nel cassonetto dai suoi aguzzini le ha lesionato la bocca…) disidratata, collassata, piena di zecche e pulci e in stato di shock…riusciva a malapena a reggersi in piedi…”.

Una descrizione raccapricciante, ma per fortuna, l’animale era ancora vivo, nonostante gli abusi subiti, per cui è stato portato in una clinica dove è stato messo sotto trattamento vitaminico, antibiotico, antidolorifici e molti liquidi.

Le volontarie hanno riferito che il decorso in clinica sarà piuttosto lungo, per cui necessitano di un contributo da parte di tutti, affinché quel meticcio, una cagnolina possa “vivere e avere una vita felice” e in quel caso, “deve essere la sua e la nostra rivincita verso questo mondo di ingiustizie!”.
Per informazioni sulla piccola e futura adozione ecco il link 

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