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Orrore alla pensilina del bus: interviene Legambiente

(Facebook)

Dopo i recenti episodi di violenza contro animali, che hanno riguardato anche i lupi, interviene Legambiente, che chiede provvedimenti. Nei giorni scorsi,  teatro dell’ennesimo macabro ritrovamento sono stati i Castelli Romani, nella zona di Rocca Priora. Qui, infatti, è stato rinvenuto un cane lupo – forse scambiato per un vero lupo. L’animale era impalato sotto l’arco di ingresso della città. L’autore del gesto è stato poi individuato in un allevatore di 67 anni della zona.

Successivamente, un episodio simile è stato denunciato a Coriano, nel riminese. Qui, un lupo è stato impiccato a una pensilina. La denuncia arriva tramite la pagina Facebook ‘Basta delfinari’. Proprio a quest’ultimo episodio fa riferimento Legambiente, che scrive: “Le Istituzioni e le associazioni ‘prendano le distanze’, poiché ‘nessuna giustificazione è possibile’ di fronte all’uccisione di un lupo e al suo cadavere appeso”.

Sottolineano Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna e Antonio Nicoletti responsabile nazionale Aree Protette: “Si è trattato chiaramente di un atto a chiaro significato di istigazione. In merito a questo, chiediamo che tutte le istituzioni e le forze economiche reagiscano in un solo modo, condannando il crimine”. Legambiente “chiede che le indagini in corso procedano speditamente per l’individuazione dei responsabili”. Quindi “invita i cittadini che avessero possibili informazioni a contattare i Carabinieri”. I militari dell’Arma, da parte loro, “hanno già dichiarato di volere perseguire con ogni mezzo questo crimine”.

Servono maggiori controlli

Secondo l’associazione che tutela animali e ambiente, “questi episodi, devono spingere enti ed istituzioni a rafforzare sia le misure di controllo del territorio per porre freno al bracconaggio, sia le azioni e le misure di prevenzione dei danni alla fauna domestica che spesso innescano o inaspriscono atteggiamenti di intolleranza”. Per Frattini e Nicoletti, “è necessario che si potenzi il lavoro congiunto di tutti i soggetti interessati”. In sostanza, solo la collaborazione tra cittadini e istituzioni può evitare che si ripeta l’orrore.

Vengono chiamati in causa “Carabinieri Forestali, enti ed istituzioni locali, personale delle aziende sanitarie locali e degli istituti zooprofilattici sperimentali, veterinari”. Infine “anche dei portatori di interessi più direttamente coinvolti”. Questo serve a confrontarsi “in maniera continua e periodica per operare processi di scelta e di condivisione di strategie ed azioni comuni in maniera non preconcetta”. Occorre, concludono, “spirito di reale e fattiva collaborazione”. Con la speranza che un episodio del genere non si ripeta davvero mai più.

Nel mentre il responsabile sembra avere le ore contate

Alcune telecamere non molto distanti dal luogo dello scempio sembrano aver ripreso tutto, e le impronte rilevate dagli inquirenti sembra che abbiano messo sulle piste dell’autore di questo orrore, che pare avere le ore contate. Lo sdegno è unanime per questo scempio, ed oltre alle note associazioni anche il web si è fortemente schierato contro tutto ciò. Sui social sono apparsi commenti di vario genere, tutti atti a denunciare questo macabro gesto: “I mostri sono ovunque…” il più laconico e giusto dei commenti.

GM

Gabriele

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