Un’orca si è allontanata dall’Oceano, raggiungendo la Senna. Nuota ormai da circa un mese, si nutre di ciò che trova nel fiume.
Gerard Mauger, vicepresidente del CotentinCetacean Study Group ha dichiarato che questo grande esemplare è a serio pericolo di vita, in condizioni di salute assolutamente precarie a causa della scorretta alimentazione: l’animale di ben quattro metri non ha nutrienti sufficienti alla sua stazza nel letto del fiume in cui da ormai un mese sta nuotando. Ogni minuto è di vitale importanza per garantire a questo esemplare la sopravvivenza.
Orca in serio pericolo di vita: si allontana dall’Oceano, adesso nuota nella Senna
Le ragioni per cui l’orca si sia allontanata dall’Oceano non sono chiare, oltretutto si tratta un mammifero particolarmente socievole tra i delfinidi, sviluppa grandi capacità di socializazione e spesso vive in clan tra le cento e i centocinquanta esemplari. Non è chiaro perchè quella in causa abbia deciso di avventurarsi in un viaggio in solitaria, ma permetterle di raggiungere l’Oceano è essenziale.
Ti potrebbe interessare anche >>> Donna si getta tra le fiamme per salvare una dozzina di gatti in pericolo
Dopo la prima volta che è stata avvistata, l’orca, ha percorso decine su decine di chilometri fino a trovarsi nella zona della città di Rouen, ad Ovest.
Ti potrebbe interessare anche >>> La sofferenza invisibile del cane Pippo: non riesce più a stare in canile
Dopo un incontro preliminare con scienziati Nazionali e Internazionali si sono passati in rassegna possibili metodi con cui aiutare l’animale, che giorno dopo giorno diventa sempre più debole: la soluzione più sicura sembrerebbe quella che si affida al riconoscimento sonoro del verso di questo esemplare. Tramite drone verranno inviate delle frequenze, stimoli sonori tipici delle orche, che si spera la riporteranno in mare.
Si sono evitate soluzioni che prevedessero l’utilizzo di barche per potersi avvicinare all’animale, considerata la sua stazza, un intervento troppo ravvicinato sarebbe potuto essere fonte di pericolo per i soccorritori, oltre che acuire lo stress dell’esemplare a causa della presenza di navi troppo ravvicinate che potrebbero infastidirla. (Beatrice Croce)