Dopo essere rimasto a lungo segregato in una gabbia l’emozione provata dall’organo Budi mentre torna in libertà è toccante.
Gravemente malnutrito e ritrovato in un acuto stato di malessere, l’orango Budi chiedeva soltanto rispetto e amore. Budi – come hanno testimoniato i suoi salvatori – aveva trascorso la sua vita recluso da umani all’interno di un pollaio. Quando i volontari dell’IAR (“International Animal Rescue”) hanno scoperto la storia di Budi hanno provato a fare di tutto per portare a termine la missione di recuperare l’orango destabilizzato, per poi reinserirlo – seppure al termine di un lungo percorso – nel suo habitat naturale. Budi ha dovuto affrontare un periodo di riabilitazione dalla durata di 8 anni per poter finalmente vedere nuovamente la sua amata foresta.
Il piccolo Budi è stato recuperato dai volontari dell’IAR nel dicembre del 2014. Da lì in avanti l’organizzazione ha continuato a diramare aggiornamenti in mondovisione su quali fossero le attuali condizioni del piccolo orango. Dal momento del suo arrivo nella struttura, deperito, spaventato e privo della normale muscolatura che generalmente caratterizza un orango con libertà di movimento, Budi ha risposto in modo inatteso alle attenzioni dell’équipe di veterinari, mostrato loro di divenire ogni giorno più forte.
Budi è stato recuperato in un’occidentale località del Borneo dal BKSDA, il “Kalimantan Natural Resources Conservation Office”. Pur essendo a tutti gli effetti una specie di animali la cui detenzione è illegale, in casa, secondo quanto stabilito dalla legge: il divieto non avrebbe avuto alcun effetto sulla vita di Budi prima del suo recupero e trasferimento nella struttura della BKSDA. Lì ha potuto ricominciare a svolgere gradualmente le normali attività di un orango e imparare nuovamente a muoversi liberamente.
La sorprendente somiglianza degli oranghi con l’uomo ha da sempre interessato storici e appassionati di animali. Anche per questo la storia di Budi ha risuonato oltreoceano, propagandosi velocemente e trasformandosi in una potente ondata di sensibilizzazione sulla vita di ciascun orango ancora tenuto in cattività.
La ripresa dell’organo che ha riacquistato la muscolatura e le sue abilità ha emozionato moltissime persone. Le sue condizioni di salute sono migliorate a vista d’occhio e Budi – dopo otto anni trascorsi in compagnia e sotto la vigile attenzione dei volontari – ha finalmente potuto riappacificarsi con il suo habitat naturale.
Gli occhi di Budi durante l’ultimo saluto erano hanno mostrato di essere colmi di gratitudine verso tutti coloro che hanno garantito la sua sopravvivenza e lavorato costantemente alla sua ripresa. Il balzo dell’organo Budi sull’albero – che avrebbe da quel momento in avanti, rappresentato il suo luminoso futuro – è stato condiviso pubblicamente dai portavoce dell’organizzazione, appena lo scorso 17 luglio 2023 e ha avuto il potere di commuovere migliaia di utenti in rete che avevano seguito i suoi progressi. La determinazione dell’équipe e quella di Budi hanno permesso alla vita di continuare a girare nella giusta direzione.
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