Oliviero Toscani: “Portare i cani in ufficio è un atto crudele”

Oliviero Toscani: “Portare i cani in ufficio è un atto crudele”

cani in ufficio

Oliviero Toscani è una delle personalità più celebri nel suo genere, per la capacità innata che gli è propria di creare discussione, a volte non sempre in positivo. Il famoso fotografo, che ha avuto un ruolo anche in politica, dice la sua sulla recente idea comunicata da parte dell’assessore genovese di consentire ai dipendenti di portare i loro cani in ufficio, sul posto di lavoro. Per Oliviero Toscani la cosa non è affatto da inquadrare in una ottica positiva, ed anzi, si tratta di una cattiveria. “Per me è soltanto un modo con il quale si approfitta della fedeltà di questi animali. Si specula sull’amore incondizionato che un quattrozampe sa dare alle persone. I cani sanno essere talmente affezionati a noi da sopportare qualsiasi cosa, anche il fatto di doversene stare buoni e zitti al chiuso di un ufficio”. Insomma, per Toscani l’ufficio è il luogo meno indicato in assoluto dove far stare un cane per diverse ore al giorno. La presenza benevola del suo padrone non contribuisce a lenire gli eventuali disagi.

Cani in ufficio, Oliviero Toscani è del tutto contrario

“Quello che forse in molti non pensano è che il cane capisce sempre molto bene il suo proprietario, mentre a parti inverse questa cosa non accade. Mi viene in mente una vecchia storiella in proposito. Una volta un cane ed un uomo si parlavano tranquillamente, proprio come tra persone. Poi però il nostro simile decise di dare la caccia agli altri animali, pretendendo che il cane lo aiutasse in questo suo intento. E questo ha rovinato il loro rapporto. Il cane avrebbe voluto dire di no, ma per paura di fare la fine degli altri animali ha accettato di aiutare l’uomo, al prezzo però di non rivolgergli mai più la parola”.

Oliviero Toscani si rivela essere alquanto drastico nel suo pensiero: “Io personalmente vieterei di portare i cani in città, perché non è quello il loro posto. Loro appartengono alla natura, per cui l’ideale sarebbe farli vivere all’aria aperta, in campagna, dove possano correre sempre indisturbati e lontani dai pericoli e dallo stress tipico delle zone urbane. Almeno però questa idea dei cani in ufficio servirà per persuadere parecchi dipendenti a staccarsi da Facebook sul posto di lavoro”. Intanto un brutto episodio si è svolto a Milano, e riguarda un caso di maltrattamenti.

A.P.

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