Olimpiadi: squalifica per l’allenatrice tedesca Kim Raisner, per violazione delle regole di gara. Ha colpito con un pugno il cavallo Saint Boy
Un’olimpiade difficile, incerta e all’insegna delle critiche, ma un’olimpiade che ha fatto sognare l’Italia intera, battendo più di qualche record. Rimandate di un anno, causa pandemia, le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono iniziate con non poche proteste da parte del popolo giapponese e non solo.
L’apertura dei giochi è stata decisamente sottotono rispetto alle precedenti, e soprattutto rispetto alle aspettative sul meraviglioso spettacolo che avrebbe potuto donare il Giappone. Ma la pandemia ha portato a dover modificare i piani, giungendo ad una presentazione con atleti in numero ridotto per paura di contagio, porte chiuse e sponsor non proprio a loro agio con la tensione che si respirava nei primi giorni.
Ma poi le gare sono iniziate, gli atleti ci hanno fatto sognare, dimostrandoci che non bisogna mai arrendersi e continuare a lottare nonostante le avversità . Olimpiadi all’insegna si dello sport, ma anche dei valori, come è stato voluto omaggiare a fine video celebrativo alla chiusura dei giochi olimpici, con l’immagine del nostro oro olimpico Gianmarco Tamberi che stringe la mano con l’altro oro olimpico Barshim, con il quale ha condiviso il primo posto nel salto in alto.
Grandi emozioni che ci hanno tenuto con il fiato sospeso a tifare per i nostri atleti. Purtroppo però, uno spiacevole avvenimento ha visto coinvolta l’allenatrice Kim Raisner, ripresa nei video in diretta mondiale mentre colpisce con un pugno la parte posteriore del cavallo assegnato alla sua atleta, Annika Schleu.
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Il cavallo assegnato alla Germania non ne vuole sapere di saltare
Era la principale candidata all’oro olimpico, ma purtroppo ha visto sfumare i suoi sogni di gloria quando il cavallo che le è stato assegnato, non ne ha voluto sapere di saltare. Il fatto è avvenuto durante la gara femminile di Pentathlon Moderno, dove insieme al tiro, scherma, nuoto e corsa è inclusa anche l’equitazione.
Durante l’equitazione però invece che un animale che ha un rapporto con l’atleta, ne viene assegnato uno venti minuti prima della disputa della gara. Un tempo davvero ridotto per tentare di entrare in sintonia con l’animale.
Il cavallo assegnato alla squadra tedesca, Saint Boy, non era proprio a suo agio, forse impaurito dalla situazione o troppo stanco dallo stress che comporta la partecipazione all’olimpiade, fatto sta che non ne voleva sapere di fare la sua parte nella gara.
La difficile situazione ovviamente è stata ripresa dalle telecamere che trasmettevano in tutto il mondo.
La ragazza che vedeva sempre più sfumare la sua possibilità di salire sul gradino più alto del podio, ha iniziato a piangere non riuscendo a governare l’animale. Dalle riprese però si sarebbe udita la sua allenatrice che la incitava a “colpire, colpire bene” il cavallo per far si che ubbidisse, inoltre si potrebbe chiaramente vedere la donna che appena è a portata del posteriore di Saint Boy, non esita nel colpirlo con un pugno.
Da qui tanto clamore e l’indignazione da parte di molti nell’accusare l’organizzazione della competizione di non essere affatto attenta al benessere degli animali, trattati allo stremo delle loro forze e causandogli troppo stress.
Il comitato esecutivo dell’UIPM, Unione Internazionale Pentathlon Moderno, ha così, dopo aver visionato il video, emesso un cartellino nero all’allenatrice Kim Raisner squalificandola dai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, per violazione alle regole di gara.
La decisione emessa prima della gara maschile, è anche stata seguita dalla comunicazione da parte dell’UIPM di voler rassicurare tutti sulle condizioni degli animali, dichiarando che il loro primo interesse è quello di salvaguardare il benessere sia loro che degli atleti che partecipano alla competizione.
“L’EB ha esaminato le riprese video che mostravano la sig.ra Raisner che sembrava colpire il cavallo Saint Boy con il suo pugno” queste le parole annunciate prima della notizia della squalifica “durante la disciplina di equitazione della competizione di Pentathlon Moderno femminile“.
Saint boy, ribellandosi, si rifiutava di trottare mentre Annika Schleu cercava in tutti i modi di domarlo. Il Comitato Olimpico Tedesco ha dichiarato che la competizione del Pentathlon Moderno è stata fonte di immagini che hanno danneggiato il vero senso di questo sport.
La Raisner da canto suo vuole precisare che: “ho detto ‘colpiscilo’. Tuttavia, non ha in alcun modo fatto del male al cavallo“, aggiungendo che torturare un cavallo ha un significato diverso, e che non è stato utilizzato nessun mezzo per provocare dolore all’animale.
Annika Schleu racconta invece che, su consiglio del proprietario del cavallo, abbia provato a galoppare lasciandosi andare, ma che il cavallo non ne volesse sapere. Sentiva che tra lei e Saint Boy non ci fosse fiducia e di come questo abbia compromesso l’esito della gara, aggiungendo di aver iniziato a piangere quando ha capito che la situazione non sarebbe cambiata.
L’UIPM, sulla sua pagina Facebook, ha tenuto a comunicare che si siano messi in contatto con i proprietari del cavallo al Minakuchi Riding Club, per avere notizie sullo stato di salute di Saint Boy.
La risposta è stata pubblicata, accompagnata dalle foto dell’animale: “E’ in buona salute, anche se affaticato dalla competizione“.
https://youtu.be/6dIYAovJ3wo
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F.D.M