E’ un voto bipartisan, quello con il quale la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento De Biasi, Cattaneo e altri emendamenti con i quali è prevista una proroga di tre anni per gli esperimenti sugli animali per droghe, alcol, tabacco e xenotrapiantiha, ovvero i trapianti di organi tra diverse specie.
Con il sì della Commissione il divieto di sperimentazione è stato rinviato al 2020 e le speranze degli animalisti svaniscono. Vani gli appelli delle organizzazioni e sgomento all’indomani del voto: a favore Pd-Ncd-Forza Italia-Gal-Autonomie, contrari Sel-Misto-M5s.
CRITICHE- La Lav in un comunicato stampa incalza: “Non bastava un anno di proroga come già previsto dal Governo nel Decreto Legge di fine anno che aveva già fatto saltare l’entrata in vigore, dal 1° gennaio scorso, del divieto dei test su animali di droghe, alcol, tabacco e xenotrapianti. Il ministro della Salute Lorenzin basandosi solo su un parere di parte, ha aperto la strada alle sofferenze e alle uccisioni di altre decine di migliaia di animali, con iniezioni di droghe nell’addome o nel cervello, shock acustici o tattili con pinze e piastre ustionanti, contraddicendo una Legge del 2014 firmata da lei stessa come ministro già tre anni fa in Senato; poi hanno prevalso gli interessi di pochi e superati sperimentatori di università che, volutamente sordi ai metodi sostituivi di ricerca come già praticati in altri Paesi del mondo, vogliono continuare a usare animali e senza nessun beneficio per gli esseri umani, e questo a spese del contribuente”.
L’organizzazione animalista ha anche diffuso i nomi dei senatori che hanno firmato a favore “affinché se ne prendano pubblicamente il demerito”, annunciando di promuovere una campagna “Gli animali non fumano, non bevano e non si drogano”, scendendo nelle piazze italiane il 25 e 26 marzo e l’1 e 2 aprile, per sostenere la ricerca che non fa uso di animali e ottenere dal governo “la destinazione di almeno il 50% dei fondi previsti per la ricerca, a sostegno dello sviluppo e della convalida dei metodi di ricerca che fanno uso di animali”.
A FAVORE– Soddisfazioni espresse invece dal presidente della associazione a favore dei test sugli animali “Pro-test Italia”, Dario Padovan che ha comunque criticato la riduzione della proroga dai 5 ai 3 anni: “Le istituzioni politiche italiane non riescono geneticamente a prendere una posizione netta e chiara su un settore strategico e delicato come la ricerca scientifica nazionale. Nel Decreto MilleProroghe, l’emendamento che chiedeva un prolungamento della deroga al divieto di utilizzo della sperimentazione animale sulla ricerca di sostanze d’abuso e xenotrapianti da un anno a cinque anni è stato modificato, portando la deroga a tre anni. Una media semplice tra le esigenze degli animalisti che non volevano deroghe, e la comunità scientifica che da anni sta cercando di far capire che questi capricci stanno di fatto bloccando milioni di finanziamenti alla ricerca italiana”.
Padovan ha poi concluso che Pro-Test Italia continuerà a insistere “fino alla completa abolizione di questi assurdi e demagogici divieti”.
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