Le Guardie Zoofile dell’Oipa di Ancona portano in salvo un cane adottato durante il primo lockdown, maltrattato e allo stremo delle forze
Decidere di prendere un animale in famiglia deve essere una decisione ben ragionata. Sono anime pure che provano sentimenti, vanno protetti, coccolati e se non si è in grado di assicurare tutto questo, meglio accantonare l’idea. Prenderli senza valutare bene tutte le possibili opzioni, o solo per puro egoismo personale, è un atto vigliacco e vile. I quattro zampe hanno bisogno di molte attenzioni, soprattutto amore e rispetto.
Una triste realtà , riscontrata durante il lockdown al quale siamo stati tutti sottoposti causa pandemia, sono state le adozioni di molti animali domestici che poi sono stati abbandonati non appena le restrizioni sono venute meno, o peggio maltrattati.
Tra di loro Muso, questo il nome datogli dalle Guardie Zoofile dell’Oipa di Ancona quando è stato salvato. Il cucciolo ha circa due anni e adottato durante il primo lockdown è stato sequestrato dalla sua famiglia perché le sue condizioni erano terribili.
Il suo muso era segnato e il suo fisico ridotto allo stremo delle forze, chiaro segnale che nessuno si stava prendendo cura di lui, anzi tutto il contrario. La proprietaria è stata denunciata.
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L’Oipa di Ancona salva Muso, cane adottato durante il primo lockdown
Muso, è un cucciolo di appena 2 anni, che è stato adottato durante il primo lockdown. Purtroppo invece di amore, gentilezza e rispetto gli sono stati riservati disprezzo, poca attenzione e maltrattamenti.
Tratto in salvo dalle Guardie Zoofile dell’Oipa di Ancona, Organizzazione internazionale protezione animali, è stato trovato con il musetto segnato da un cerchio senza pelo, chiaro indizio che gli sia stato messo un legaccio per impedirgli di aprire la bocca. Un quattro zampe della sua razza e della sua età dovrebbe pesare intorno ai 40-45 chili, invece il peso del piccolino era di appena 28 chili.
Come se non bastasse il suo fisico era stremato, senza forze. La persona che avrebbe dovuto prendersi cura di lui ha giustificato l’eccessiva magrezza di Muso, asserendo che fosse il cucciolo a non avere appetito, fatto che viene negato dall’Oipa in quanto da quando è insieme a loro non ha mai rifiutato il cibo.
“Il cane era stato adottato da cucciolo, durante il primo lockdown” queste le parole nel comunicato dell’Oipa “poi ridotto in quelle condizioni“, descrivendo le condizioni nelle quali è stato trovato “presentava inoltre una cicatrice circolare attorno al muso che ci ha fatto subito pensare a un legaccio che gli impedisse di aprire la bocca“.
La donna che lo deteneva è stata denunciata per detenzione incompatibile ai sensi dell’art. 727 comma 2 del Codice penale. Il cane è stato sequestrato e attualmente di lui, si prende cura un rifugio nel quale il quattro zampe si sta riprendendo velocemente.
La speranza è che dopo questa brutta esperienza, riesca a lasciare dietro di se gli orrori del passato e trovare una vera famiglia che lo protegga, lo rispetti e che lo riempia di amore, tutto quello che fino ad ora gli è stato negato.