Ogghy, dopo la gioia, tanta tristezza: è morto per la fatica

Ogghy, dopo la gioia, tanta tristezza: è morto per la fatica

Soltanto due giorni fa vi avevamo parlato della bellissima, incredibile e per certi versi commovente storia di Ogghy, un gatto che si era smarrito nell’estate del 2015 e che aveva percorso ben 140 km per ritrovare la strada di casa, raggiunta giusto questa settimana. La proprietaria di Ogghy, la signora Bella, non poteva credere ai suoi occhi nel rivedere il suo amato gatto riapparire sull’uscio di casa dopo circa 18 mesi.

Purtroppo però la sua gioia ha avuto una breve durata, perché il micio è spirato, probabilmente per la troppa fatica accusata nel ritornare a casa. A riferire il triste epilogo della vicenda è l’Ansa, che riporta anche le parole della donna: “Ho sempre sperato che Ogghy si sarebbe fatto rivedere, che sarebbe tornato da me – afferma la signora Bella tra le lacrime – e rivederlo è stata la prima cosa bella di questo 2017. Ma è durato così poco”.

Il comportamento del gatto è stato oggetto di analisi da parte di Francesco Dessì Fulgheri, noto etologo, il quale lo ha definito non inusuale, ma nel caso di Ogghy si è trattato di un vero e proprio record per modalità, tempi e distanza coperta. Il felino si era smarrito dopo una vacanza in Maremma nell’estate di due anni fa, con la signora Bella che non era più riuscita a ritrovarlo una volta tornata nella propria abitazione di Scandicci, in provincia di Firenze.

Poi l’inattesa sorpresa: ecco sentire da fuori all’uscio di casa un miagolio, proveniente da un gatto che somigliava moltissimo ad Ogghy nel pelo ma che risultava essere molto più magro. Era proprio lui, ed i chili in meno notati dalla signora Bella sono stati semplicemente lo scotto da pagare per questi due anni circa passati in strada, come un randagio. Una volta ritrovato il proprio ambiente a lui così familiare, Ogghy si era diretto verso la letteria e si è disteso sul suo divano preferito. E ha potuto farlo per l’ultima volta.

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