Oasi felina distrutta: Gattoland colpita da un misterioso incendio

Oasi felina distrutta: Gattoland colpita da un misterioso incendio

L’oasi felina in provincia di Roma è stata distrutta, Gattoland vittima di un incendio.

Gattolan incendio
L’area colpita dall’incendio (ENPA – Rete Solidale-Facebook)

L’oasi felina ormai esisteva dal 2018, era stata creata dall’ente nazionale protezione animali, in collaborazione con il Comune di Roma, e l’associazione “la vela d’oro”, si trovava alla Magliana su un’area prima occupata da insediamenti rom.

Oggi praticamente non esiste più perché è stata distrutta da un incendio. Gattoland, così si chiamava l’oasi felina, era una struttura di legno colorata di verde e viola pensata apposta per i gatti anche l’EMPA si era occupata della sua creazione.

A Gattoland scoppia un incendio, l’oasi felina non esiste più

Oasi felina mici gatti volontari
Gattini (Pixabay)

La struttura era pensata apposta per i mici, al suo interno infatti vi erano lettiere, cucce e ciotole sempre piene di croccantini. C’erano poi dei copertoni riconvertiti in vasi per alleviare la convalescenza di alcuni gatti che seguivano delle terapie specifiche. Tutto è stato divorato dalle fiamme e i volontari dell’ENPA sono detti sconvolti e arrabbiati.

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Tanto lavoro, energie e tempo vanificati in pochi minuti, un luogo sicuro che praticamente non esiste più, c’è solo cenere e sofferenza adesso in quei campi un tempo colorati da oggetti sorrisi. Molti gatti sono passati quella terra, e ognuno di loro è stato accolto, felini abbandonati, randagi in difficoltà, tutti i gatti accomunati dalla sfortuna che lì, in quel luogo avevano ritrovato la serenità.

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Un respiro di sollievo sapere che non ci sono gatti morti e che tutti sono stati salvati. I volontari non si perdono d’animo e dichiarano che provvederanno assolutamente a ricreare un nuovo habitat per continuare il loro progetto, la riserva era era nata anche con lo scopo di riqualificare le aree urbane valorizzando la presenza degli animali. Purtroppo però c’era una grande mancanza nessuno monitorava il territorio. Non si sa ancora nulla sui responsabili ma i volontari vogliono andare fino in fondo e scovare chi, con tanta cattiveria ha dato fuoco ad anni di sacrifici e impegno.

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