La storia di Maria Clementina Binacchi, il notaio che cura i testamenti fatti dai proprietari di animali nei confronti dei loro amici a quattro zampe.
Nelle scorse settimane, vi avevamo parlato di Gerry, il gatto più invidiato d’Italia. Aveva ereditato 30mila euro dalla sua proprietaria recentemente scomparsa. Si tratta, in realtà , di una vicenda anomala: nel nostro ordinamento gli animali non sono soggetti giuridici. Per cui non possono ricevere alcuna eredità . Per raggirare l’ostacolo, si può istituire come erede un’associazione che abbia l’onere di utilizzare il bene a vantaggio di uno o più animali.
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Le tante richieste per i testamenti degli animali
Il notaio milanese Maria Clementina Binacchi ha spiegato di essersi trovata più volte di fronte a casi analoghi. Infatti, si è più volte trovata di fronte ad amici degli animali che le hanno posto questa questione: “Ho letto che alcuni animali in America sono diventati milionari grazie ai lasciti dei loro padroni”. Le richieste sono diverse, come lei stessa ha raccontato al quotidiano ‘Il Giorno’. C’è chi le chiede di lasciare l’eredità agli amici a quattro zampe, ma anche di “spargere le proprie ceneri nello stesso posto”.
Lei stessa ha annunciato le proprie volontà : “Voglio che le mie ceneri siano disperse nel mare insieme a quelle dei miei animali”. La Binacchi ha una cagnetta, Rosa, un golden retriever dal manto nero, a cui è molto legata.
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Testamenti animali: parla il notaio
“Per molte persone la fine della vita rappresenta un’incognita anche rispetto al destino che spetterà agli animali di cui si stanno prendendo cura e il notaio è un punto di riferimento per capire come assicurare loro un futuro”, racconta la Binacchi, che si è trovata tante volte a fare i conti con storie di proprietario e dei loro amici animali. Come la donna che voleva lasciare tutto al suo gatto: “Intanto, preciso che la signora in questione è in vita. Dato che il suo gatto è ‘stregato’ dagli uccellini, lascerà uno dei terreni che possiede a un’associazione che creerà un’oasi per i volatili”.
Tra coloro che si sono rivolte a lei, anche una veterinaria in pensione: il desiderio è sempre lo stesso, ovvero lasciare tutto ad associazioni che si occupano degli amici a quattro zampe. Un modo, in sostanza, di sentirsi ancora vicini a loro anche dopo la morte.
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