La storia di Camilla ha catturato i cuori di tutti ed è riuscita a dar vita al nuovo progetto di Enpa Puglia: Nonnini alla riscossa.
Il progetto di Enpa Puglia, Nonnini alla riscossa, nasce per ricordare la cagnolina Camilla. In sua memoria si sta cercando anche un logo, così da renderla l’icona dei cani anziani lasciati in un canile “al caldo asfissiante” e al “freddo che ti penetra nelle ossa”.
L’intenzione dell’ente pugliese è “che tutti i cani anziani, i nonnini presenti nei canili della Puglia possano avere quello che, anche se per poco, ha avuto la piccola Camilla”.
Camilla ha avuto una famiglia per pochi mesi in una vera casa, mentre 20 dei suoi anni li ha passati in un canile. Da qui la decisione dei veterinari di renderla l’icona di questo progetto mirato a salvare e a regalare amore e coccole anche ai più anziani e meno fortunati.
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Adottare un cane anziano vuol dire è una delle opere di bene che racchiudono in sé il più grande gesto d’amore. Scegliere di aprire le braccia ad un essere che ha sofferto, che ha bisogno di cure, che non ha mai sperimentato la vita e significa anche farsi carico del dolore quando morirà.
Questo infondo è ciò che ha fatto Daniela Fanelli nel momento in cui ha adottato Camilla, la cagnolina che per venti anni ha vissuto in un canile. Lei “non sapeva cosa fosse un prato, o il mare. Era di una tale delicatezza che la mattina quando la sua padroncina si svegliava, sapeva in silenzio arrivarle vicino e stare tra lei e il suo primo caffè”.
Camilla ha vissuto per 20 anni nel canile di Cassano. Daniela se ne è innamorata durante un giro fatto insieme al sindaco di Casamassima, Giuseppe Nitti, che ha voluto rendersi conto in prima persona della situazione e che ha accolto con entusiasmo la nascente iniziativa Enpa.
Dopo aver conosciuto questa straordinaria storia, l’Enpa Puglia ha dato vita al progetto “Nonnini alla riscossa“. Un modo questo per dare una casa ai tanti cani adulti che popolano i canili pugliesi e che nessuno sembra volere.
Inoltre, ricorda la Fanelli che il progetto nasce anche per dare una risposta al randagismo, decongestionare i canili comunali e i costi che sono necessari al mantenimento”. I vecchietti nei canili, più di tutti, rappresentano il nostro fallimento come società.
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