No ai botti di Capodanno, appelli in tutta Italia per manifestare dissenso e opposizione. Provvedimenti e soluzioni alternative adottate
Un appello che richiama la coscienza collettiva ad evitare l’utilizzo dei botti a Capodanno. Un richiamo all’attenzione verso un tema che nel periodo festivo viene spesso menzionato ma al momento del nuovo anno, come sempre, le aspettative vengono eluse. Il no ai botti proviene da tutta Italia, più che definirlo “appello” possiamo configurarlo come un vero e proprio grido di allarme, lanciato per la protezione e la salute dei nostri amici a quattro zampe.
Il divieto rivolto all’uso dei petardi prevede una serie di ordinanze restrittive, realizzate verso l’irrispettosa pratica, concepita anacronistica ed insensibile di fronte alla sofferenza degli animali. L’Ente Nazionale Protezione Animale si è occupata in prima linea della questione, invitando i Sindaci ad emanare le ordinanze ante tempo. L’associazione ha marcato tale punto, poiché nel passato si sono verificati episodi riguardanti ordinanze preparate in ritardo, all’ultimo minuto, anche scritte male, ottenendo come conseguenza, il fine non sperato. Accanto a ciò, si colloca l’importanza della vigilanza sui canali di vendita, dimostrando severità sulla scoperta di eventuali produttori e venditori di botti illegali.
Tuttavia, l’Enpa non è l’unica che si è occupata di tale vicenda perché anche altre personalità, provenienti da ambiti differenti, sono intervenute per manifestare la loro contrarietà sull’utilizzo dei botti.
“I cani e i gatti appartengono alla nostra comunità e il nostro dovere è quello di tutelarne il loro benessere. Il nuovo anno si può accogliere in un modo differente, festeggiando nelle case e nelle piazze. Non è necessario utilizzare petardi per dare il benvenuto ai progetti e alle speranze per il 2020.” sostiene Nicoletta Paci, assessora alla partecipazione e ai diritti del Comune di Parma che evidenzia il suo grande amore e rispetto per la vita degli animali.
Il fragore dei botti provoca tensione, ansia, fuga o nei casi più gravi comporta morte degli animali domestici. Tra questi, in particolare, i cani sono in grado di percepire fino a 40/46 mila hertz, mentre i gatti addirittura fino a 70.000 Hz. Cifre immense che fanno comprendere l’enorme danno arrecato al loro udito e alla loro vita.
In ragione di tutti questi motivi, sono tanti i provvedimenti e le iniziative adottate contro tale pratica. La prima proposta proviene dalla Lav che in accordo con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha ideato un percorso didattico rivolto agli alunni delle Scuole Primarie e secondarie di tutta Italia. L’iter formativo rappresenta una campagna di sensibilizzazione e di presa di coscienza sui rischi connessi agli esplosivi sia per gli umani che per gli animali, suddivisi in moduli ripartiti a seconda dell’età.
Un altro impegno proviene dalla Federazione Italiana Sport Cinofili che ha ideato una vera e propria campagna di sensibilizzazione contro i botti alla quale alcuni Comuni hanno meritato l’iscrizione all’Albo d’Oro dei “Comuni Italiani sensibili all’Ambiente e al Benessere Animale”. Tra questi ad esempio, il comune di Santhià in provincia di Vercelli, che ha ottenuto l’attestato distinguendosi nell’attenzione dimostrata verso il tema trattato.
Inoltre, una grande novità proviene dal Comune di Savona che ha proposto l’impiego di fontane o droni in grado di illuminare silenziosamente il cielo, che possono configurarsi come un valido sostituto dei petardi, sfruttando i progressi della moderna tecnologia.
Infine, il Comune di Parma che invita i cittadini a presentarsi con i propri cani sotto l’albero di Natale, pronti per essere immortalati insieme.
Insomma, tanti provvedimenti per un unico fine, tutelare e salvare la vita degli animali domestici.
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B.F.
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