Nino, il cane “poverino”: ribattezzato in questo modo dalle guardie zoofile di Oipa, dopo che lo hanno salvato dal degrado in cui viveva da due anni.
Avete presente tutti quei commenti di Facebook che partono in questo modo: “Ma come si fa a trattare in questo modo delle piccole creature a quattro zampe?”. Ecco, proprio queste frasi, a cui, puntualmente, non c’è un sipario finale che si chiuda in modo definitivo. Perché la risposta ci sarebbe pure, ma non è definitiva.
I maltrattamenti sugli animali, domestici e non, continuano ad avanzare giorno dopo giorno. Come avanzano, certamente, le storie a lieto fine o belle di per sé. Ma quelle dovrebbero essere all’ordine del giorno, non la violenza sui cani, gatti o altri animali ancora.
Purtroppo, però, c’è chi ancora fa vivere ne degrado assoluto colui che, agli inizi, doveva riempire di gioia la propria casa. Com’è successo a Nino, un cane che è stato salvato dopo aver passato due anni in mezzo all’assoluta sporcizia e, appunto, degrado. Un miracolo che sia ancora vivo, ora è ancora sotto stretta sorveglianza da chi lo ha preso in cura e vuole riportarlo in forma più presto possibile.
E quindi, ancora oggi, siamo qui a chiederci cosa possa portare un uomo o una donna a compiere del male su un nostro amico a quattro zampe. Sicuramente la mancanza di sensibilità, di amore e di affetto verso la vita, sua, prima che di quella dell’animale in questione.
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Stesse mancanze che, purtroppo, ha avuto Nino. Due anni chiuso in un giardino di quella che non vogliamo assolutamente chiamare “casa”. Sia col freddo, che col caldo. Non importavano le temperature, Nino era sempre lì. Fuori. Senza amore, affetto, tatto e sensibilità nei suoi confronti.
La sua cuccia un armadio vecchio, rotto, buttato all’interno di un giardino, anch’esso marcio. Per due anni ha vissuto nel degrado, anche igienico, totale. Poi è arriva una segnalazione, forse per i suoi ripetuti lamenti.
Sono intervenute le guardie zoofile di Oipa di Cremona, città dov’è avvenuto il fatto. Lo hanno trovato in stato pietoso e lo hanno portato via, immediatamente. In macchina, Nino, il cane “poverino”, ha cominciato a capire che l’incubo era finito e così ha iniziato a dare dei baci, come fanno tutti i cani, ai suoi salvatori.
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Ora è in una struttura veterinaria, dove passerà qualche altro giorno sotto stretta osservazione, e sotto la sorveglianza di persone che vogliono rimetterlo in forma il più presto possibile. Poi, potrà essere adottato, ma da una famiglia pronta davvero a donargli tutto l’amore che merita.
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