Una giornata tutta per loro: il 16 giugno si celebra la tartaruga Caretta Caretta, ma come riconoscere nidi di tartarughe marine?
Sapreste riconoscere la sua presenza pur non vedendola direttamente? Ci sono vari indizi che possono darci l’idea di un nido o del passaggio della tartaruga Caretta Caretta, cui è dedicata la giornata del 16 giugno. Nel corso della Giornata Mondiale delle Tartarughe marine si approfondiranno alcuni temi interessanti, ad esempio come riconoscere nidi di tartarughe marine, così da dare la possibilità a tutti i bagnanti di saperne di più.
La Giornata Mondiale delle tartarughe marine: un’iniziativa importante
L’obiettivo di questa giornata-omaggio alla tartaruga Caretta Caretta è proprio quello di farla conoscere meglio anche ai non appassionati: si tratta di un’iniziativa molto importante che mira alla tutela e alla conservazione della specie. Infatti molti bagnanti non conoscono l’esemplare e non sarebbero in grado di riconoscere tracce della sua presenza, magari danneggiando il territorio.
Nel corso della giornata ci saranno varie manifestazioni, come ad esempio quella organizzata da Legambiente Arcipelago Toscano e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano oppure quella dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) e Legambiente. In questi incontri si discuterà dei positivissimi risultati ottenuti sulle coste dell’Isola d’Elba nel 2023, con 8 nuovi nidi e 301 nuove tartarughe, in altri invece anche dell’impatto climatico sulla proliferazione della specie Caretta Caretta.
Come riconoscere nidi di tartarughe marine: le tracce
Siamo in spiaggia e ci hanno informato della presenza di alcune tartarughe marine, ma non ne vediamo: come facciamo a riconoscere le tracce della loro presenza? Solitamente bisogna iniziare guardando la sabbia: è qui che si dovrebbero vedere delle scie a forma di ‘U’ dai 60 ai 100 cm: questo potrebbe suggerire la presenza della tartaruga Caretta Caretta.
Gli esemplari infatti possono fare questo percorso senza ‘tornarci su’ perché spesso sondano le condizioni della sabbia per capire se è adatta alla deposizione delle uova; in nido è sotto al vertice del percorso in un punto lontano dal mare. La tartaruga può arrivare a deporre circa 200 uova, che hanno una incubazione compresa in un tempo tra i 42 e i 65 giorni.
Come già detto, nel 2023 la tartaruga marina ha scelto l’isola d’Elba per nidificare, ma come ci si è accorti della loro presenza? Dalle uova, che vengono deposte solitamente di notte, lontano da occhi indiscreti e dalla presenza dei bagnanti che occupano le spiagge. Il periodo è quello che va da giugno a settembre, quindi è in questi mesi che si intensifica la ricerca delle loro tracce.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Impigliata in una rete, rischiava di morire: il salvataggio della tartaruga Caretta caretta
Come riconoscere nidi di tartarughe marine: cosa fare se si trova un nido
Riconoscere tali segni sulla sabbia è fondamentale anche per non distruggere i nidi, seppur involontariamente, soprattutto nei periodi più affollati dell’anno: infatti il calpestio del percorso sulla sabbia cancella ogni traccia del passaggio, con gravi ripercussioni sulla specie. E’ raro vedere una tartaruga deporre le uova perché solitamente lo fanno al buio o massimo all’alba, ma se riconosciamo le uova cosa dovremmo fare?
E’ fondamentale segnalare la loro presenza chiamando il 1530 della Guardia Costiera: quest’ultima provvederà a delimitare la zona, precludendola ai bagnanti o prendendo le giuste precauzioni: infatti è importante non calpestare l’area delimitata o infilare bastoni nella sabbia.