Attualmente sembra esserci solo un sopravvissuto dal tragico affondamento di una nave da carico che si è ribaltata a seguito del violento incontro con il tifone Maysak. La nave trasportava oltre 6000 mucche e oltre 43 membri di equipaggio.
Il tragico incidente sembra essersi verificato a ovest dell’isola Giapponese di Amami Oshima, La Gulf Livestock 1 in rotta dalla Nuova Zelanda alla Cina stava trasportando via mare oltre 6000 capi di bestiame.
Il capitano ha effettuato subito la chiamata ai soccorsi e la guardia costiera Giapponese si è precipitata nonostante la tempesta che imperversava su tutta la regione.
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Le ricerche sono ancora in atto e il tempo sembra essersi ristabilito ma momentaneamente sembra essere sopravvissuto solo un membro dell’equipaggio.
La nave che misurava 450 piedi era adibita al trasposto di bestiame, con un’equipaggio formato da 39 persone di origini Filippine 2 provenienti dalla Nuova Zelanda e 2 dall‘Australia, sembra anche che sulla nave vi fosse un veterinario del Queensland.
Sull’enorme imbarcazione vi erano moltissimi Container aperti adibiti al trasporto di bestiame. L’unico sopravvissuto è stato recuperato dalle acque dopo una perlustrazione aerea, a quanto raccontato dall’uomo la nave ha perso uno dei motori ed è stato immediatamente avvertito tutto l’equipaggio di indossare i salvagenti.
Una grossa onda ha poi capovolto la nave con tutto il suo prezioso carico di bestiame, l’uomo ha anche affermato di non aver visto nessuno nell’acqua dopo l’affondamento.
Secondo quanto affermato dai soccorritori momentaneamente non vi è ancora nessuna traccia del relitto, ne tanto meno di altri sopravvissuti sia dell’equipaggio che delle 6000 mucche.
Nonostante alla ricerca della Gulf Livestock 1 vi siano 3 navi, 5 aerei e alcuni sommozzatori, le ricerche non stanno dando i frutti sperati, e con il passare delle ore trovare i sopravvissuti a questa catastrofe è sempre più improbabile.
Da tempo molte associazioni chiedono che gli animali non vengano più trasportati in questo modo e Marianne Macdonald responsabile di una delle campagne per mettere fine a questi “viaggi” ha infatti asserito :
“Queste mucche non dovevano essere in mare”,“Questa è una vera crisi, e il nostro pensiero va alle famiglie dei membri dell’equipaggio che mancano. Ma rimangono delle domande, incluso il motivo per cui questo commercio deve continuare”.
L.L.
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