La prima tartaruga gigante delle Galapacos albina della storia è nata in Svizzera, nello zoo Tropiquarium di Servion: un commento della vicenda.
Una gioia a metà: è nata la prima tartaruga gigante delle Galapacos albina; ma il lieto evento è avvenuto nello zoo Tropiquarium di Servion, piccolo comune della Svizzera. L’animale, pertanto, vivrà la sua intera esistenza in cattività, in un luogo con caratteristiche ben diverse da quello che dovrebbe essere il suo habitat naturale.
Allo zoo Tropiquarium di Servion, piccolo comune sito nel sud-est della Svizzera, è stato recentemente registrato un evento più unico che raro: è nato il primo esemplare di tartaruga gigante delle Galapacos albino.
Ad annunciarlo la struttura stessa, con un annuncio su Facebook, accompagnato da una tenera foto che vede immortalata la nuova nata sotto lo sguardo vigile dell’imponente madre.
Si tratta, stando a quanto dichiarato dal Tropiquarium, del primo caso mai osservato dall’essere umano, sia in natura che in cattività.
Ecco un estratto del post pubblicato dalla struttura:
Due tartarughe giganti delle Galapagos – Chelonoidis nigra – sono appena nate nel Tropiquarium di Servion, una nera come i genitori e l’altra bianca, albina. Queste tartarughe in via di estinzione sono nate come parte di un programma di conservazione. Si tratta di nascite rare ed eccezionali soprattutto per il bambino albino. Questa è la prima volta al mondo che una tartaruga albina delle Galapagos nasce e tenuta in cattività.
Inutile sottolineare che le immagini del piccolo appena nato hanno fatto il giro del mondo in pochi minuti.
L’albinismo nella tartarughe è un evento ancor più rato che nell’essere umano: il rapporto è di 1 esemplare ogni 100000 per i rettili a fronte di quello più basso che si registra nella specie umana, che è 1 ogni 20000 individui
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La natura continua ad offrire all’essere umano spettacoli ineguagliabili: eppure, almeno in questo caso, si tratta di una gioia agrodolce.
Non si può non considerare, infatti, che il piccolo esemplare albino trascorrerà tutta la sua esistenza in cattività, chiuso in uno zoo, alla mercé degli sguardi di curiosi e amanti degli animali, in un luogo ben lontano, e caratteristiche assai differenti, di quello che dovrebbe essere il suo habitat naturale.
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Ma forse è un male necessario. D’altronde, come sottolineato dalla struttura, si tratta di una specie in via di estinzione.
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