Il ritrovamento da parte di una donna di una piccola volpe spaventata che si era rifugiata in casa e si era nascosta tra il muro e l’armadio della camera da letto.
Pochi giorni fa una donna è andata a trovare l’anziano genitore nella sua casa in campagna in Toscana. I due stavano chiacchierando tranquillamente in salotto quando hanno sentito degli strani rumori provenire dalla stanza accanto. Intimoriti, la donna e il padre sono entrati nella camera e si sono trovati di fronte a un’immagine piuttosto insolita: rannicchiato tra l’armadio e il muro, terrorizzato e denutrito, si trovava un cucciolo di volpe. Entrato probabilmente alla ricerca di un riparo dalla pioggia o per sfuggire a qualche pericolo esterno dalla finestra aperta, il piccolo è rimasto intrappolato nella casa senza alcuna via di fuga.
A testimoniare il ritrovamento è una foto condivisa sulla pagina Facebook della donna, Nicoletta Tarantino, che ha anche postato lo stesso scatto sul gruppo Facebook Erbacce e dintorni, all’account social @Erbacce e dintorni.
L’immagine mostra un cucciolo di volpe che fissa con occhi atterriti i due umani di fronte a lui. L’animaletto, molto magro e assetato, è visibilmente terrorizzato. La donna che ha trovato il piccolo si è subito rivolta agli utenti di Facebook per ricevere consigli su come comportarsi. Così si legge nel post condiviso sulla pagina social: «Helppp!!!! è entrata una volpe in casa di mio padre… come facciamo?!?! a farla uscire……». In molti hanno consigliato di contattare i centri per il recupero della fauna selvatica e di collocare, nell’attesa, una ciotolina piena d’acqua per permettere all’animale di dissetarsi. Seguendo i suggerimenti, Nicoletta Tarantino ha contattato il Servizio veterinario della Asl, che è intervenuto quindi per recuperare l’animale. Così si legge nel post condiviso dalla donna circa un’ora dopo il primo messaggio: «In risposta al mio post di un’ora fa: è arrivata la squadra asl hanno detto che è una volpe di cinque o sei mesi spaventata la portano alla clinica veterinaria!! Ma come mai è entrata in casa?! comunque Tenerissima. Grazie a tutti!!».
Il personale veterinario della Asl ha portato il cucciolo presso la clinica. Purtroppo, non si hanno notizie sulle condizioni di salute della piccola volpe. Come si legge infatti sul profilo Facebook di Nicoletta Tarantino, nonostante la donna abbia più volte contattato sia telefonicamente sia tramite posta elettronica la Asl veterinaria per avere aggiornamenti sul cucciolo di volpe, non ha ottenuto alcuna risposta. Si può comunque sperare che il piccolo animaletto si riprenda presto e che possa tornare libero in natura.
Il piccolo salvato è un esemplare di circa cinque o sei mesi di età di volpe rossa (nota con il nome scientifico di Vulpes vulpes secondo la classificazione tassonomica di Linneo del 1758), la più grande delle volpi nonché il carnivoro che vive nell’areale più vasto dal momento che è diffusa in tutto l’emisfero boreale, dal circolo polare artico al Nord Africa, il Nord America e l’Eurasia. A seguito dello sterminio della popolazione da parte dei cacciatori (in Inghilterra e in Scozia la caccia alla volpe è considerata uno degli sport nazionali più antichi), la volpe è entrata nella lista delle specie da proteggere tanto che oggi è maggiormente tutelata. Gli incontri con la fauna selvatica sono divenuti sempre più frequenti negli ultimi anni, soprattutto durante l’estate, quando gli animali selvatici si introducono nelle abitazioni deserte alla ricerca di un luogo fresco al riparo dal sole e dal caldo, o al sopraggiungere dei primi acquazzoni autunnali. Le associazioni impegnate nella salvaguardia delle volpi ricordano a tutti i cittadini di stare attenti a chiudere sempre porte e finestre per impedire che la fauna selvatica possa introdursi nelle abitazioni, lasciando delle ciotoline piene di acqua solo nella stagione più calda senza abituare gli animali a dipendere dagli esseri umani. Nel caso in cui un animale selvatico riesca comunque a entrare in un’abitazione, occorre evitare di fare rumori bruschi, spengere le luci, creare una via di fuga per l’animale e aspettare che questo si allontani da solo. Importante rimane comunque rivolgersi ai centri per il recupero della fauna selvatica. (di Elisabetta Guglielmi)
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