Cane veglia il copro del padrone per tre giorni in casa
Come Hachiko che ha aspettato il padrone per 10 anni alla stazione, Capitan che ha vegliato la tomba del suo amico umano per 11 anni fino alla fine o Lampo, il cane che a Venturina, in provincia di Livorno ha aspettato anche lui il padrone per 14 alla stazione. Esempi di fedeltà che sono stati scolpiti nella pietra in dei “monumenti dedicati ai cani” realizzati in tutto il mondo per ricordare quanto questi angeli a 4zampe sono pronti a tutto per il proprio compagno umano.
La fedeltà di un cane è spesso considerata un privilegio laddove appartiene alla natura stessa della specie. Quello che in realtà emerge è che sono gli umani a non capire il cane che hanno al loro fianco, incapaci di leggere nei suoi occhi, trattandolo ancora come un oggetto e non un essere che prova sentimenti, emozioni belle o negative e soprattutto un amore infinito per il proprio padrone.
A ricordarcelo, è stato Ermanno, un adorabile meticcio di 6 anni che ha vegliato per tre giorni il corpo del suo padrone morto d’infarto nel suo appartamento a Nereto, in provincia di Teramo. Nessuno si era accorto della scomparsa di Domenico Trifari, tranne i vicini che dopo aver sentito i lamenti del cane proseguire per tre giorni, hanno chiamato le forze dell’ordine, segnalando qualcosa di anomalo.
Sul posto sono intervenuti i carabineri e i vigili del fuoco per aprire la porta della casa dove viveva l’anziano signore di 79 anni. La scena è stata desolante. Le squadre di soccorsi hanno trovato Domenico sdraiato sul letto, privo di vita. Al suo fianco vi era il suo cane che ha continuato a vegliarlo per giorni, senza acqua né cibo. Il medico ha solo potuto accertare il decesso dell’uomo, morto per infarto.
“Quello che non dimenticherò mai è il momento in cui i veterinari della Asl gli hanno messo il collare per portarlo via per sempre dal suo amato padrone: si è girato verso l’uomo a terra, lo ha fissato per alcuni secondi con gli occhi lacrimosi, poi si è fatto mettere il collare con una compostezza e una dignità che pochi esseri viventi hanno”, racconta Melissa, volontaria dell’Oipa Teramo, intervenuta sul posto per il recupero di Ermanno.
“Con la stessa compostezza e dignità è salito con me sul Fiorino della Asl. Una volta dentro si è alzato su due zampe per guardare fuori i due finestrini posteriori del mezzo. Così per 20 chilometri. Probabilmente, ha sperato fino all’ultimo momento di poter rivedere il suo inseparabile compagno di vita. Forse per un’ultima volta”.
“È uno di quei cani che se li guardi negli occhi te ne innamori perché ci vedi tutta la purezza di un bambino”, conclude la volontaria.
Era stato Domenico a rendere felice Ermanno adottandolo in canile, quando il cane, un meticcio di maremmano, dopo una storia travagliata fu adottato quando aveva due anni. Domenico ed Ermanno vivevano in simbiosi.
Adesso, i volontari sperano trovare una nuova famiglia per Ermanno che sappia aiutarlo a superare la perdita ma soprattutto che sia degna dei nobili sentimenti di questo fedele compagno a 4zampe.
C.D.
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