Tieni in queste condizioni il tuo animale da compagnia? Se non rispetti il divieto dovrai pagare una multa di 500 euro: la nuova stretta.
Per tutelare il benessere degli animali ceduti in adozione molti comuni italiani hanno scelto di adottare – a partire dalla fine di quest’annata – una strategia coesa che possa sensibilizzare e responsabilizzare i soggetti affidatari su quelle che sono considerate le imprescindibili necessità del proprio esemplare da compagnia.
Arriva la stretta: multa fino a 500 euro se tieni così questo animale da compagnia
La svolta si propone dunque di garantire – quanto più nella sua interezza – il rispetto di ben quaranta articoli, stilati e successivamente approvati negli ultimi giorni dell’appena conclusosi mese di novembre 2022. Per i trasgressori di norme che riguardo cani, gatti, ma anche volatili e pesci – seppur di piccoli dimensioni e ospitati in casa secondo le norme vigenti sul territorio – restano previste multe variabili stabilite dalla legge in base alla situazione.
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Sebbene tale regolamento sia stato già ampiamente divulgato in precedenza: dagli esperti di animali quanto – sommariamente rispettato – dai responsabili dei negozi specializzati nell’affido di questa più diffusa tipologia di esemplari, ora la stretta si dichiara definitiva. Chi sceglierà di ignorare tali divieti e di aggirare le norme previste per la salvaguardia degli animali, ad esempio acquatici, dovrà rispondere ai provvedimenti ufficiali stabiliti. E versare: da una somma base di 25 euro, fino ad una esponenziale di 500 euro.
Sui numerosi fraintendimenti, che riguardano i pesci rossi o specie ad essi paragonabili, si tiene a sottolineare come quest’ultimi “dovranno essere tenuti in acquari che per dimensioni e capienza siano conformi alle esigenze fisiologiche e etologiche delle specie ospitate e consentano agli stessi di compiere adeguato movimento“.
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Perciò al bando – da ora in poi – vi sarà qualsiasi tipologia di acquario a “forma sferica o sferoidale“. L’amministrazione comunale desidera garantire e propagare l’idea di “una giusta e sana convivenza tra specie umana e fauna urbana“. E, ugualmente, un altrettanto pacifico confronto tra habitat domestico e privato, evitando qualsiasi forma – che possa risultare volontaria o involontaria – di maltrattamento sugli animali.
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Gli esemplari “dovranno essere accuditi e alimentati secondo la specie, la razza, l’età e le condizioni di salute“. Tale regolamento è stato approvato appena una settimana fa, al termine della più recente seduta organizzata dal consiglio comunale di Terrazza, in Piemonte.