Partorisce poco prima di essere macellata
Compassione, empatia o semplicemente buon senso. Nonostante sia vietato trasportare e macellare le mucche in stato di gravidanza avanzata, diverse inchieste hanno mostrato gli orrori dei mattatoi con feti e vitellini già formati, tolti dalle pance delle mucche abbattute. L’inchiesta condotta dall’Associazione L214 “feti tolti dai cadaveri di mucche gravide“, fece scandalo in tutto il mondo, sollevando indignazione anche a livello politico.
Il triste fenomeno è purtroppo all’ordine del giorno negli allevamenti intensivi. Solo raramente, in questo settore, trapela un po’ d’umanità. Animali considerati carne da macello, trattati come oggetti, nella violenza più totale.
Per una mucca di nome Rosita, la vita è cambiata nell’arco di pochi secondi. L’esemplare era in fila nel mattatoio, in attesa di essere macellata. Assisteva alla mattanza, mentre da lì a poco avrebbe dato alla vita.
A pochi minuti dall’essere stordita e uccisa, questa mucca ha infatti partorito un piccolo vitello, una femmina. A quel punto, il titolare del macello non ha avuto il coraggio di farla abbattere e ha salvato la vita a quella mucca e al suo vitello, mettendosi in contatto con il santuario The Gentle Barn, in California, dove vengono recuperati animali da reddito.
La responsabile del santuario ha dichiarato che non si tratta di un gesto scontato. Nella maggior parte dei casi, vengono macellate mucche e vitellini, senza ripensamenti o scrupoli.
Per Rosita e il suo cucciolo, il destino ha riservato un’altra sorte.
“E’ spaventata e traumatizzata”, dichiara la direttrice del santuario. Quella mucca è stata in un luogo che odorava la morte e il sangue. Ha visto uccidere altre mucche. Non sarà semplice dimenticare quell’orrore. Nessuno si sofferma mai su questo aspetto crudele. Gli animali al macello sono consapevoli della loro sorte e gli ultimi minuti della loro vita sono in preda al panico e al terrore puro.
L’allevamento intensivo è un settore che viola il benessere degli animali, sfruttati fino all’ultimo per poi essere destinati al macello, sottoposto ad un trasporto estenuante e a procedure di abbattimento senza tener conto della sensibilità dell’animale.
L’organizzazione EssereAnimali ha voluto ricordare che “il ciclo di inseminazione e parto si ripete per tre o quattro volte prima che la produzione di latte, dopo una vita sfiancante trascorsa a essere munte due volte al giorno e a portare avanti gravidanze, cominci a calare”.
A circa 4-5 ani di età all’azienda non conviene più tenere l’animale e lo destina al macello, per non sprecare la produzione.
Per non contribuire a questo ciclo di sofferenza, Essere Animali ha invitato tutti a partecipare alla #SettimanaVeg promossa dal 20 al 26 maggio per sensibilizzare l’opinione pubblica e ricordare che gli animali sono esseri senzienti che provano emozioni.
Ecco la mucca Rosita:
C.D.
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