Con tutta probabilità è stata la passione smodata per i serpenti ad uccidere Dan Brandon. L’uomo, 31 anni, è stato ritrovato morto in casa sua nella regione inglese dell’Hampshire. E si pensa che possa essere stato il suo grosso pitone birmano a portarlo alla morte dopo averlo strangolato. Dan possedeva una notevole esperienza nell’ambito dei rettili, in particolare di quelli che strisciano. Amava i serpenti e ne possedeva numerosi. Le forze dell’ordine hanno trovato il cadavere del giovane ed il pitone che andava in giro tranquillamente poco lontano, al di fuori della zona nella quale veniva abitualmente tenuto.
Qualora venisse accertato che sia stato effettivamente il grosso animale ad aver ucciso Dan, si tratterebbe del primo caso del genere riconosciuto in Gran Bretagna. Il fatto si era verificato all’incirca un mese fa, il 25 agosto, nella località di Church Crookham. Sui profili social di Dan c’erano tantissime fotografie che lo ritraevano con i suoi serpenti domestici. Gli inquirenti attendono ora il termine delle indagini e soprattutto i risultati completi degli esami tossicologici e le relazioni del coroner per poter dare una risposta definitiva a questo caso.
Un amico di Dan ritiene infatti che il ragazzo non sia morto per colpa dei suoi serpenti. Il suo auspicio è che l’inchiesta possa portare la verità a venire a galla. Tra l’altro sembra che sul corpo del 31enne siano state trovate delle lesioni di grave entità. Proprio per questo motivo l’ipotesi dello strangolamento da parte del pitone non andrebbe presa subito ed alla leggera. La famiglia della vittima si è detta devastata dal dolore e ha aperto nel frattempo una pagina di raccolta fondi, per esaudire ad una richiesta di Dan. Quest’ultimo era affiliato al WWF ed avrebbe espresso il desiderio che alla sua morte venisse istituita una campagna per ottenere delle donazioni da devolvere alla celebre associazione ambientalista che da decenni agisce su scala mondiale.
Sempre riguardo ai serpenti, quest’anno un uomo è rimasto ucciso in Indonesia strangolato proprio da un pitone. Nel 2013 toccò invece a due ragazzi perdere la vita in Canada in seguito ad un pericoloso incontro ravvicinato con questo temibile predatore. Un portavoce dell’associazione animalista ‘Surrey and Hampshire Reptile Rescue’ ha smorzato però i toni. Questi afferma infatti che i pitoni uccidono solo per mangiare, spinti quindi dal loro istinto predatorio. E pensare che c’è chi lascia i propri bambini in compagnia di questi esseri dalle fattezze mostruose.
A.P.
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