Un addio davvero amaro: quello al leone Scarface, che in Africa era una vera e propria leggenda. Una storia che parte ben 14 anni fa. Lui non era il solo a essere considerato leggendario, insieme c’erano altri fratelli.
Certi addii ci lasciano l’amaro in bocca. Per quale motivo? Perché alcune volte, ad andarsene, per sempre, sono delle vere e proprie leggende che hanno segnato il corso della storia. E quando quest’ultimo viene segnato, poi lascia una gran vuoto. Ma oltre a quello anche un bellissimo ricordo, che si terrà vivo col passare degli anni. Succede così anche nel mondo animale. E la testimonianza di ciò appena detto la dà la morte del leone chiamato Scarface, che in Africa era considerato come una vera e propria leggenda. Se ne va dopo 14 anni di vita spesa assieme ad altri fratelli, famosi quanto lui. Una vita che ha regalato forti emozioni e incontri splendidi. Ora verrà ricordato per sempre!
Come poc’anzi detto, alcune morti ci lasciano con l’amaro in bocca. Costatando il fatto che una morte è comunque sempre una morte, alcune di esse verranno ricordate per sempre. Per un’importanza, in vita, che non ha eguali. Come lo è, e lo è stato, per il leone Scarface, un vero e proprio simbolo in Africa.
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Esattamente, era la leggenda del Masai Mara, la Riserva Nazionale nel Kenya sud-occidentale. Una leggenda nata ben 14 anni, ma sbocciata quando il leone aveva tre anni di vita e ha iniziato a lasciare traccia delle sue “imprese” assieme ad altri tre fratelli: Sikio, Morani e Hunter. Un gruppo affiatato, che ora si dimezza ancora una volta.
Si dimezza perché nel 2019 è morto anche Hunter. Da quel periodo i “moschettieri” erano rimasti in tre, ora solo in due. Anche Scarface, chiamato così per il colpo subito a un occhio dopo il lancio di una lancia da parte di un pastore, ora se ne va per sempre. Ma in Africa rimane comunque un idolo.
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A dare il triste annuncio è stata direttamente l’organizzazione no-profit Mara Predator Conservation Program, pubblicando su Facebook la foto del leone morto: “È morto in pace, senza alcun disturbo. Il Mara perde un altro simbolo, un leone iconico, che rimarrà per sempre nel nostro ricordo e nei nostri cuori”.
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