Uno studio internazionale ha indagato i sentimenti per la morte del cane e ha rivelato che il dolore è uguale a quello che si prova per il decesso di un familiare.
Chi ha vissuto la dolorosa esperienza della morte del proprio cane non ha certo bisogno di ulteriori conferme scientifiche alla propria sofferenza, ma purtroppo sono ancora molte le persone che non riescono a capire quanto sia tremendo dover attraversare il lutto per la perdita del proprio amico a quattro zampe.
A dare una risposta a chi ancora non crede che la morte del cane sia praticamente uguale a quella di un familiare c’è uno studio internazionale guidato dall’Università Statale di Milano: stiamo parlando di Mourning Dog Project, che indaga sulle sensazioni e i sentimenti che chi ha perso un animale domestico prova dopo aver subito questo terribile lutto.
Al lavoro di ricerca hanno partecipato studiosi ed esperti da tutto il mondo, creando un team internazionale di eccellenza con psicologi e medici veterinari provenienti da varie città italiane ma anche dall’estero, tra cui Canada, Belgio e Gran Bretagna. I primi risultati dello studio sono stati già pubblicati e indagano con cura l’impatto psicologico che la morte di un cane ha sulla sua famiglia umana di adozione.
Secondo i primissimi risultati di questa prima parte del lavoro effettuato dagli esperti del Mouring Dog Project, c’è ancora una grossa tendenza a sottovalutare l’impatto psicologico e il dolore che si prova al momento della dipartita di un animale domestico. Soprattutto nelle civiltà occidentali, un cane è considerato un membro della famiglia a tutti gli effetti e la sua morte è un lutto grave e come tale necessita di adeguata elaborazione.
Il team del Mouring Dog Project ha raccolto in un questionario una serie di domande per riconoscere e valutare l’impatto psicologico e le varie fasi di elaborazione del lutto delle persone che devono affrontare la perdita di un cane, allo scopo di implementare delle strategie efficaci per migliorare la resilienza e la qualità della vita nella fase successiva alla morte dell’animale.
I risultati della prima fase di questo studio confermano il fatto che l’impatto psicologico della morte del cane sulla persona è decisamente simile a quello che si riscontra quando a morire è un familiare: subentrano una serie di sofferenze ed emozioni negative, tra cui una visione negativa della vita nella quale sono inclusi sensi di colpa, rimpanti e rabbia.
Gli studiosi hanno anche notato una certa differenza nel modo di vivere il dolore del lutto tra uomini e donne: queste ultime sembrano infatti soffrire più intensamente rispetto agli uomini, tuttavia è probabile che il dolore sembri maggiore per la maggior propensione femminile ad esprimere i propri sentimenti rispetto alla controparte maschile.
Ci sono alcune differenze anche relative all’età: tra i più giovani risultano essere frequenti i sensi di colpa per la morte del cane, assieme a pensieri irrazionali e poco realistici sul fatto che avrebbero potuto fare di più per salvarlo. Un aspetto, questo, che aumenta l’intensità dell’impatto psicologico di una situazione già abbastanza dolorosa di suo.
Attenzione anche ai bambini: spesso, la dipartita di un amico a quattro zampe rappresenta la prima esperienza con la morte con la quale i più piccoli si trovano a dover fare i conti e non è raro che questo venga poi sperimentato più volte nel corso della vita.
Il Mourning Dog Project si prepara intanto alla fase successiva di lavoro, con l’analisi dei questionari somministrati a migliaia di persone in tutto il mondo: il prossimo passo sarà capire come le influenze culturali di ogni singolo Paese incidono sul dolore per la morte di un cane e sul modo di affrontarlo.
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C.B.
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