La cagnolina Lallina, che la nostra redazione aveva già conosciuto in passato, non ce l’ha fatta: si è spenta, per sempre, poche ore fa. Una lotta portata avanti con grande dignità.
Che la vita regali momenti di grande gioia e intenso dolore non lo scopriamo di certo oggi. È la vita stessa a richiamarci all’ordine ogni tanto. Ma non tanto per tornare alla disciplina, al rigore, al “servizio” che, sì, son concetti a volte nobili, quanto al fatto che tutto possa capitare da un momento all’altro, un ordine che potremmo chiamare esattamente con il termine contrario: disordine. Il caso che si scatena da un momento all’altro.
Da tutto ciò non sono esenti i nostri amici a quattro zampe. Molti di loro sono fortunati, nel senso che trovano, fin dai primi giorni dopo la nascita, un posto caldo dove abitare, mangiare e dormire. Altri, invece, non hanno questo privilegio e devono combattere per ottenere anche solo un pezzo di pane, se non, a volte, rimanere addirittura in vita. Un insegnamento che anche noi esseri umani, da quel maledetto giorno che ci siamo divisi in “classi”, dovremmo conoscere molto bene.
Il discorso portato avanti non poteva che illustrare, ora, una morte di una nostra amica a quattro zampe, la quale conosciuta in tempi non sospetti. Parliamo di Lallina, la cagnolina che venne abbandonata in una shopping bag, insomma, una borsa per la spesa, all’uscita o se volete all’entrata di un veterinario. Purtroppo, da poche ore, si è spenta per sempre, lasciando un grande vuoto.
Non solo la malattia. La cucciola ha dovuto combattere contro un becero abbandono, effettuato da un giorno all’altro. Depositata, tanto per usare un termine delicato, su una busta della spesa e lasciata fuori l’entrata di un veterinario. Era successo a Palermo, e il signore in questione, nonostante le sue mille scuse (non per il fatto in sé, ma per le bugie che portavano in essere fin dall’inizio), fu subito acciuffato al momento del fatto.
L’unica colpa di Lallina: avere problemi legati all’epilessia ed essere rimasta paralizzata. Un motivo che dovrebbe scatenare, dentro noi esseri umani, una voglia di tenerezza, compassione e amore incondizionato. E invece no: venne gettata su quella busta poche settime fa.
I volontari di una struttura competente l’hanno presa subito in custodia, dichiarando che aveva bisogno “soltanto” delle giuste cure e del giusto amore, niente di più. All’epoca si aprì anche una raccolta fondi per gestire le sue cure, i suoi medicinali e tutte le apparecchiature che le servivano per continuare a lottare e rimanere in vita. Alla fine non ce l’ha fatta. Si è spenta poche ore fa. Ma di lei non rimane solo il ricordo.
Ora, i restanti soldi ricavati dalla donazione per Lallina, andranno spesi per salvare altri amici a quattro zampe nelle sue stesse o simili condizioni. La cagnolina non è morta invano, lasciando dietro di sé una scia di dignità per come ha affrontato la malattia e gli ultimi giorni in vita.
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