Questa triste storia è avvenuta a Monza, dove un gattino è stato trovato con un cappio al collo. Fortunatamente è stato salvato in tempo
La vita dei nostri amici animali che vivono liberi e non in casa, hanno davvero vita difficile. Tra chi gli da la caccia, chi li avvelena, chi non li vuole, chi li maltratta e chi sfoga su di loro la propria frustrazione, è difficile che trovino un posto dove essere al sicuro.
Sempre sotto tiro, devono combattere per preservare la loro integrità. In Italia purtroppo è anche molto diffuso il bracconaggio, e a causa delle troppe trappole che vengono lasciate in giro, molti animali ne rimangono vittime.
Alcuni di loro riescono a restare in vita abbastanza a lungo per far si che i loro angeli custodi arrivino e li salvino. O come il micino che ferito e dolorante è riuscito con le sue ultime forze a raggiungere la persona che poi ha chiamato i soccorsi per poterlo far curare.
E’ tornato nel luogo dove aveva già trovato un rifugio, nella zona della cascina San Giuseppe, dove una donna si occupa di una colonia felina. Capiamo meglio la sua storia.
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Tutto ha inizio circa quattro mesi fa, quando un gattino si è avvicinato alla colonia felina nella zona della cascina San Giuseppe, nella provincia di Monza e Brianza. Così la donna che si occupa di loro lo aveva segnalato all’Enpa di Monza per essere prelevato così da sottoporlo alla sterilizzazione.
Danton però, così il nome dato al micino, si era allontanato e di lui non si avevano più notizie. Fino al 20 settembre quando è tornato, ma le sue condizioni erano spaventose.
La donna preoccupata, osservando la visibile ferita intorno al collo, immediatamente chiama l’Enpa per poter ricevere soccorso.
Il felino viene portato al canile di Monza, dove viene sedato per poter essere curato.
Il veterinario toglie il cappio in acciaio che stringeva il collo del gatto, e una volto tolto la ferita sottostante era ben visibile. Dopo averla suturata, e le cure date al micio, le sue condizioni sono migliorate e quando sarà del tutto in perfetta forma potrà tornare nella colonia.
L’Enpa di Monza e Brianza sporgerà denuncia formale verso ignoti, stanchi dei continui incidenti che gli animali hanno quando incontrano queste trappole infernali. “Questi cavi di acciaio” spiega l’Enpa aggiungendo che sono sempre più usati e che “sono veri e propri strumenti di tortura e di morte“. Per questo la loro lotta contro queste barbarie continuerà fino a quando non l’avranno vinta.
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F.D.M
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