E’ stato trovato, senza vita, in un luogo degradato e isolato sotto al ponte di una ferrovia a Monreale. Un povero cane vittima della crudeltà di alcune persone senza scrupoli che lo hanno probabilmente trascinato in quel luogo degli orrori con l’unico intento di ucciderlo.
Il cane è morto strangolato e lasciato a marcire in quel luogo maledetto, lontano da tutti e da occhi indiscreti. A segnalare il macabro ritrovamento un gruppo di stranieri che hanno riferito della presenza del cane ad un residente locale che si è recato sul posto. Il testimone Piero Faraci, ha effettuato una ripresa documentando il luogo e la presenza del povero animale: “Bastardi. Hanno ucciso questo povero cane. Riprendi, riprendi. Che vergogna. Scusate ma l’odore è terribile”, commenta Faraci, esprimendo la propria indignazione per la sorte riservata ad una povera creatura innocente.
L’animale è stato volutamente portato in quel luogo appartato dove vi è una grotta che serve a volte come rifugio. I suoi aguzzini lo hanno legato, lasciandolo solo, senza acqua né cibo. Il cane era magro, stava morendo di stenti,, dopo una lenta agonia. Probabilmente, disperato e affamato, cercando di liberarsi, si è strangolato da solo con la corda, nell’indifferenza di chi sapeva e non ha fatto nulla, anzi lo ha condannato vigliaccamente a morire.
Il filmato è stato poi inviato alla redazione del webzine FiloDirettoMonreale, che ha pubblicato il video, diffondendo queste immagini raccapriccianti.Purtroppo si tratta di fatti comuni e nella maggior parte dei casi i responsabili restano impuniti. Non c’è nulla di cui vantarsi e quello che lascia sconcertati è pensare che ci siano persone informate che non denunciano. Eppure, l’abbandono come il maltrattamento sono un reato e chi compie queste azioni dovrebbe risponderne davanti alla giustizia. Restare in silenzio è un comportamento omertoso ed è essere complici di questa crudeltà. Sembra quasi inutile ribadire che chi è capace di fare del male ad un animale può essere pericoloso per la stessa società. Molti studi hanno infatti evidenziato il rapporto tra la violenza sugli animali e i killer seriali. Profili psicologici privi di empatia, una facoltà cognitiva che fin dall’infanzia dovrebbe essere stimolata attraverso l’educazione.
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