Modena, 356 cani ammassati in canile-lager: condannati due coniugi

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By Antonio Papa

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Il Tribunale di Modena ha disposto la condanna ad otto e sei mesi di reclusione nel processo di primo grado per due coniugi rispettivamente di 54 anni lui e 43 lei. La pena è stata poi sospesa. Il giudice ha ritenuto inconfutabili le prove a carico degli imputati per i reati contestati e riscontrati a partire dal dicembre del 2011, dopo le indagini della polizia della città emiliana.

I due avevano un allevamento per cani a Cittanova, in provincia di Modena, dove erano stati ritrovati ben 356 cani di razza ammassati dentro gabbie di piccole dimensioni. Si trattava per lo più di strutture in ferro piccolissime adatte a contenere conigli. I quattrozampe inoltre erano tenuti al buio e con pochissimo cibo a disposizione.

L’accusa aveva chiesto per i due una detenzione di 10 mesi, ma per il giudice è stato sufficiente dare ai due insensibili imputati qualche mese in meno di galera, compensando il resto della pena con 4000 euro di risarcimento da devolvere ad ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali, Natura ed Ambiente), che nel processo si era costituita parte civile.

L’uomo condannato è stato anche colpito da un provvedimento di sospensione per sei mesi dall’esercitare la sua professione. Per quanto riguarda i cani, tutti erano stati ritrovati in condizioni igienico-sanitarie molto scadenti, ed erano stati sottoposti a sequestro. Gli animali appartenevano alle più disparate razze canine: c’erano Golden Retriver, Setter, Labrador, Yorkshire, Chihuahua e molti altri.

Marito e moglie erano stati denunciati in seguito a diverse segnalazioni giunte dalle persone residenti nei pressi del canile-lager, ed oltre ai maltrattamenti erano venute alla luce, grazie ai controlli apportati dai veterinari che si erano interessati al caso, il fatto che i cani avessero un avanzato stato di malnutrizione e le unghie lunghe, prova inconfutabile di incuria nei loro confronti.

Tra l’altro non pochi cuccioli risultavano inabili a camminare. Ma nonostante tutte queste evidenze, i due coniugi si sono sempre proclamati innocenti. E purtroppo questo non è un caso isolato: anche altrove in Italia c’è chi fa del male a dei poveri cani senza avere rimorsi.

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