Daniela Martani ha preso parte alla protesta di Peta contro l’uso della pelle animale nella moda, che si è svolta in piazza Duomo, il giorno dell’apertura della Settimana della Moda milanese.
L’ex gieffina in slip e reggiseno, sorreggeva un cartello, recante la scritta: “La pelle che indossi è di un altro. Vesti vegano”. Ad accompagnarla in una performance, l’attivista, Alessandra di Lenge di Iene Vegane, che ha finto di scuoiare viva la Martani.
“Oltre un miliardo di animali viene ucciso per diventare scarpe, borse, cinture giacchetti. Questo orrore deve finire, gli animali non sono tessuti, gli animali non sono oggetti”, ha poi commentato Daniela Martani sul suo profilo facebook, pubblicando le immagini.
Purtroppo, non tutti la pensano allo stesso modo. A ricordarlo, Lorenzo Croce, presidente Aidaa-Italiambiente, che in un comunicato ha voluto evidenziare “l’altissimo giro di affari fatto sulla pelle degli animali, milioni di animali uccisi in modo crudele, per non dire di peggio”.
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Oltre all’alta moda, vi è anche un’altra triste realtà più economica e commerciale e che si trova sulle bancarelle dei mercati con “inserti di pelo dei cani e dei gatti massacrati la cui pelle viene acconciata prevalentemente nei paesi dell’est Asia e che poi arriva in Italia sotto forma appunto di capi di abbigliamento ed accessori venduti a poco prezzo sui banconi dei mercati”.