La moda del selfie sta diventando un pericolo per gli animali selvatici. Il contatto con l’umano costituisce un problema per la loro salute e la loro vita
Esiste una tendenza che da anni spopola sul web, una moda che coinvolge inesorabilmente la vita della maggior parte delle popolazioni ossia quella di scattare dei selfie. Non tutti però, sono informati sul fatto che tale gesto, risulta essere pericoloso sia per gli animali che per gli uomini.
La notizia giunge da una ricerca condotta dalla Oxford Brookes University la quale è stata presentata alla riunione annuale della European Federation for Primatology e pubblicata sulla rivista New Scientist. Il team dei ricercatori, condotto da Gaspard van Hamme si è occupato di studiare l’interazione social tra l’uomo e l’animale affinché si possa comprendere se i turisti siano in grado di rispettare o meno le cosiddette “regole di ingaggio”, nel momento in cui si trovino a confrontarsi con la fauna selvatica, come di solito avviene nel caso di un safari. La risposta ovviamente è negativa.
L’oggetto di studio è stato il gorilla di montagna, detto nel linguaggio specifico “Gorilla beringei beringei” . Il motivo della scelta va individuata nel fatto che esso è una specie rara, posta in pericolo di estinzione che vive solitamente in Uganda, Ruanda e nella Repubblica Democratica del Congo.
In virtù di ciò, tali Paesi hanno emanato delle leggi che indicano le azioni da mettere in pratica quando sono a stretto contatto con l’animale. I turisti infatti, hanno l’obbligo di tenere una distanza di sette metri dall’animale e di indossare una mascherina per evitare la proliferazione di virus e batteri, altamente nocivi per la salute di tali esseri viventi.
Le indagini effettuate ci informano che le regole descritte, nella maggior parte dei casi, non sono state rispettate. E’ possibile che la mancanza del rispetto di tali norme, dipenda dal fatto che molti scatti non siano stati pubblicati, in quanto non ritenuti idonei ai social o che le mascherine vengano tolte proprio durante l’attimo dello scatto. Al di là dei malanni, c’è un altro fattore che preoccupa ossia il forte stress subito dagli animali. Quest’ultimi infatti, spesso si allontanano dalle aree dove vengono effettuate le foto, che solitamente corrispondono alle loro aree di riproduzione e di nutrizione. Molti abbandonano i loro luoghi senza toccare cibo, innalzando i tassi di mortalità e diminuendo quelli di natalità.
Un problema dunque, da non sottovalutare che dovrebbe spingerci alla riflessione su quanto le tecnologie a volte possano creare danni al nostro ecosistema.
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