E’ passato quasi un anno dal terremoto che colpì Amatrice e ancora una volta emerge il ruolo dei nostri amici a quattro zampe nel salvataggio di vite umane. La vicenda che vi raccontiamo è quella di Massimo Polizzotto, un uomo di quarantatre anni residente da anni in Svizzera. La notte del 24 agosto era in vacanza a Giulianova e ha raccontato la propria esperienza a un giornale elvetico.
“Ero tornato nel mio paesello a far visita ai miei genitori, quando il mio cane, ha fatto del tutto per avvertirmi del terremoto che ci ha colpiti nel cuore della notte”, racconta Massimo. Poi aggiunge: “Il mio cane ha sempre dormito tutta la notte, non è mai capitato che volesse uscire, giocare o mangiare. Quella notte, intorno alle 3,30 è salito sopra di me, ha iniziato a leccare il mio viso in maniera anomala. Non riuscivo a capire cosa volesse!”.
Massimo Polizzotto decide di alzarsi: è questione di pochi minuti, poi scoppia l’inferno, che è costato la vita a oltre 300 persone. E’ l’uomo che per primo invita i propri familiari ad alzarsi, appena inizia la scossa, che ha avuto una durata lunghissima. Massimo Polizzotto, peraltro, aveva già vissuto quell’esperienza: “Quando ad aprile del 2009 il terremoto devastò L’Aquila, io ero in vacanza qua, come oggi. La terra si alzò, la furia della natura si portò via più di trecento anime”.
Il suo racconto è anche e soprattutto un invito a rispettare gli animali e ad accoglierne uno in casa propria, facendolo giocare coi propri figli: “Insegnate loro il rispetto per un cane, a insegnare l’amore e renderli sensibili ci penserà il cane, i vostri figli saranno persone migliori da adulti e finalmente gli animali troveranno pace!”.
Qualche tempo fa vi avevamo raccontato una vicenda simile, sempre proveniente dalla zona di Amatrice. Rudy, un bel pastore tedesco, ha aiutato la sua padrona Anna, una ragazza di 24 anni. L’ha avvertita in qualche modo dell’imminente sisma e riuscendo a farla uscire di casa in tempo. Anna descrive il comportamento dell’animale, lasciando intuire come il cane avesse avuto un presentimento circa quello che sarebbe avvenuto da lì a poche ore. “Sulle prime non capivo perché fosse così nervoso, credevo avesse visto qualche gatto”, racconta Anna.
Il racconto proseguiva: “Poi verso le due di notte ha iniziato ad abbaiare e non c’era verso di calmarlo, è una cosa che non aveva mai fatto. E cosa ancora più strana, ha iniziato a tirarmi per la maglia senza fermarsi nemmeno dopo che lo avevo rimproverato. Così mi sono decisa a seguirlo…tutto questo appena prima che la casa crollasse. Ho perso tutto: amici, conoscenti, averi, mi è rimasto soltanto Rudy che è un cane così intelligente, ed a lui devo la vita”.
GM
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