A Città di Castello, qualche giorno fa, una coppia si è vista recapitare una lettera anonima, con minacce specifiche nei confronti del loro cane. La vicenda è ricostruita dal portale tuttoggi.info. Diceva il testo, privo di punteggiatura: “Ci siamo stufati co’ ‘sto cane non si può sentire più giorno e notte rimbomba quindi o lo tenete dentro sennò arriva qualche polpetta e mi dispiace”. La lettera è stata pubblicata sui social network da un’amica della coppia. Forse l’intento era quello di intimorire e far desistere dalle minacce.
Invece, ne sono arrivate di nuove. Stavolta indirizzate proprio all’amica della coppia che aveva denunciato il primo episodio. “Ci stia lei in casa con quell’abbaiare isterico, rimbomba tutto in casa. Io avrò fatto una minaccia ma anche lei non può rispondere con una minaccia“, si legge nella missiva. Poi l’anonimo aggiunge: “Io non ce l’ho col cane ma con i padroni: se lo tengano in salotto e poi lo portino fuori a fare i bisognini come fanno tutti i possessori di cani”. Infine la minaccia va al sodo: “Comunque la polpetta arriverà […] avrete quello che vi spetta“. Intanto è partita la denuncia e l’autore della lettera potrebbe avere presto un nome. Infatti, è chiaro che si tratti di qualcuno che abita nei pressi dell’abitazione della coppia. Inoltre, il proprietario dell’animale sembra essere sicuro che si tratti di una donna.
Le tre lettere di minaccia
Circa un mese fa, a Macerata, Elisa Carletti ha voluto denunciare le minacce subite dal suo cane Happy. La ragazza condivide la casa con alcuni amici e i suoi cani in un quartiere popolare di Macerata. Qualche giorno fa, ha ricevuto un biglietto di minacce e ha reagito pubblicando quel foglio sul gruppo ‘Sei di Macerata se’.
Del caso si è poi occupata anche la cronaca locale e decine di persone hanno manifestato la propria solidarietà sui social network a Elisa. Purtroppo, però, qualcuno si è schierato con l’autore delle minacce, come se il cane non avesse alcun diritto ad abbaiare.
A proposito di questo, qualche tempo fa, una sentenza del tribunale di Lanciano ha sancito che abbaiare è un diritto inalienabile del cane, specialmente quando sta difendendo la casa del suo padrone. Il caso è nato per “colpa” di due cani di un paesino in provincia di Chieti, denunciati da un vicino di casa che era infastidito dal continuo abbaiare.
“Ci siamo trovati dinanzi a una situazione di vero e proprio stalking giudiziario – dice l’avvocato Rustignoli, che ha seguito il procedimento – con decine di procedimenti penali pendenti, che vede tra le principali vittime una bambina, i suoi genitori e, per l’appunto, i poveri animali”. La causa si è poi ritorta contro a chi l’ha intentata, che ora dovrà rispondere per responsabilità aggravata.
Non la pensa così il sindaco di Impruneta, alle porte di Firenze. Il comune ha infatti deciso di stangare i padroni di cani che abbaiano troppo. Questo perché arrecano così disturbo alla quiete pubblica. La multa è abbastanza salata e arriva a 900 euro. Anche i proprietari di volatili che cinguettano troppo rischiano la stessa sorte. “I proprietari di cani che lasciano i loro animali abbaiare, guaire o ululare disturbando sono soggetti a sanzione”, dice il regolamento. Lo stesso vale appunto per “chi custodisce volatili che disturbino la quiete pubblica”. In tutti questi casi “le sanzioni vanno da un minimo di 25 a un massimo di 900 euro”.
GM
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