Una storia davvero triste: quella del cane Milo. Una volta che si getta dal finestrino della macchina non si lascia più salvare.
Alcune delle nostre giornate trascorrono nella noia più totale, ma, alla fine, è la vita stessa che rende reale questa noia. Immaginate una vita sempre in movimento, sballottolati di qua e di là? Sarebbe il caos più totale. Certo, non per questo dobbiamo vivere un appiattimento completo delle nostre vite, un po’ come accade da un anno a questa parte per colpa della pandemia da coronavirus.
Ma torniamo alla noia. Quest’ultima, se non abbiamo passioni, hobby, fantasie che ci spingono oltre il nostro pensiero, può essere scossa solo da qualche imprevisto. Ma, l’imprevisto, non è un aspetto con il quale si può scherzare facilmente. E lo sa bene chi, nella vita di tutti i giorni, viene accompagnato, in ambito familiare e non, da un amico a quattro zampe.
Gli animali sono pieni di imprevisti anche solo per un aspetto: l’istinto, che molto spesso non si comanda. E non l’ha comandato nemmeno il cane Milo, che poco più di un anno fa, agli inizi del 2020, si è lanciato dal finestrino di una macchina. Forse per il caldo infernale, forse no. Sta di fatto che da quel giorno, dopo un periodo di sparizione, non è più lo stesso. A raccontare la storia è la sua padroncina (o a questo punto potremmo definirla ex padroncina) Julieta, un ragazza argentina.
Dicevamo poc’anzi dell’imprevisto. Brutta rogna a volte. Molto spesso non si sa come si inizia la giornata, né tanto meno come la si finisce. Ed è la stessa cosa che è accaduta al cane Milo, in Argentina, poco più di un anno fa. Il quattro zampe era a bordo di una macchina, dove c’era Julieta e sua madre, più un altro cane di famiglia dal nome Sol.
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A un certo punto, con tanto di finestrino abbassato per far scorrere un po’ d’aria, Milo si alza e si lancia dal finestrino. Comincia la fuga. La macchina fa retromarcia, ma nel giro di pochi istanti il cane non c’è più. Le ricerche vanno avanti per qualche mese, finché Julieta e l’intera famiglia perdono le speranze, sperando che qualcuno lo abbia adottato lungo la vita.
Pochi giorni dopo, dei ragazzi a cui piace praticare il kayak vicino all’Isola di Rio Lamay, scattano una foto e la pubblicano. Potrebbe essere Milo. La padroncina si reca sul posto, giorno dopo giorno, e comincia a lasciare qualche indizio, tra cibo e giochi, che potrebbe far uscire Milo dalla “tana”. Così è, il cane dopo alcuni di giorni di assenza esce e inizia a mangiare del cibo.
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Ma a qual punto arriva il secondo colpo di scena. Quando Julieta si avvicina, assieme alla madre, il cane indietreggia e scappa. È come se non riconoscesse nulla di loro. La stessa ragazza ha ammesso: “Qualcosa di brutto gli è accaduto. Con gli umani era sempre affettuoso. Abbiamo notato che non han nemmeno il suo collare. Io continuerò a portare il cibo e delle coperte in questo posto, come se fosse casa mia. Spero che un giorno Milo torni a fidarsi degli umani per poterlo riprendere a casa”.
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