Il caporale Jeff DeYoung è stato dispiegato in Afghanistan con il cane Cena, esperto nella ricerca di mine antiuomo, che poi ha adottato nel 2014. Solo pochi giorni fa Jeff ha scoperto che Cena ha un cancro osseo e poche settimane da vivere. Ora, Jeff DeYoung ha alcune cose che vuole fare prima di salutare Cena.
“Siamo stati accoppiati insieme sulla base di un test di personalità”, ha raccontato il militare in un’intervista in cui ha descritto lo straordinario rapporto col suo cane. Il compito di Jeff DeYoung e del suo fido Cena era rilevare ordigni esplosivi improvvisati (IED): “Il mio lavoro principale con Cena era di andare davanti a un’unità di fanteria e di pattugliare la strada e le aree circostanti”.
La vita del soldato, giunto in Afghanistan appena 19enne, era in pratica nelle mani del cane che lo accompagnava. Immediatamente e in maniera reciproca tra i due si è costruito un vero e proprio rapporto fiduciario, che ha consentito al cane e al militare che accompagnava di salvare la vita propria e altrui. Oggi Jeff DeYoung è un fiume in piena di ricordi legati al suo fido Cena. Nel 2013, il militare lasciò il Paese asiatico e tornando in patria ha vissuto i traumi della guerra. Un anno dopo, è riuscito ad adottare Cena: “Ho cominciato a notare che uscire in pubblico era più facile, meno ansioso, potevo fare più cose da quando lo avevo ancora una volta al mio fianco”.
Purtroppo nei giorni scorsi il veterinario diagnostica al cane il terribile male. “A essere sincero, mi sono nascosto sotto la scrivania nell’ufficio del veterinario, ho gettato il mio telefono contro il muro e il veterinario ha dovuto lasciare la stanza fino a quando non mi sono ricomposto”, racconta sconvolto Jeff DeYoung. Così prima di vedere il suo cane morire, il giovane ha realizzato una lista di cose da fare, desideri da realizzare negli ultimi giorni insieme. In cima a questi, un giro in una Jeep senza capote con il suo compagno. Nel frattempo, il giovane ha aperto una pagina GoFundMe per raccogliere fondi e realizzare una stele in ricordo di Cena.
Nelle scorse settimane, vi avevamo raccontato di David Herrera e del cane Kash. I due, per sette mesi sono stati praticamente inseparabili sul fronte della guerra in Afghanistan, che va avanti da ormai 16 anni. Tra loro era nato un legame perfetto, come ha spiegato lo stesso veterano dei marines in un’intervista: “Il mio cane stava con me ventiquattr’ore al giorno. Combatteva con me, eravamo inseparabili. Stare con lui migliorava il mio stato d’animo”.
I due sono poi tornati a casa nel 2011 e si sono di fatto separati. David Herrera è andato in California, mentre Kash ha iniziato a prestare servizio per un altro soldato. Sottolinea il reduce dal conflitto afghano: “Pensavo che non lo avrei mai più rivisto ed è stata dura non poterlo adottare al ritorno in patria, e non averlo più al mio fianco”.
A un certo punto, anche Kash è potuto tornare definitivamente a casa e godersi la pensione. Così David Herrera è andato subito a fargli visita, anche se senza troppe pretese. Non si vedevano da quasi sei anni e il cane era parzialmente cieco. Ma i legami tra cani ed esseri umani sono più forti del tempo che passa. Kash ha riconosciuto subito il suo vecchio compagno: “In verità sono una persona che cerca di non mostrare agli altri le mie emozioni, ma stavolta avevo bisogno di vederlo. E’ stato un incontro stupendo”.
In precedenza vi abbiamo raccontato di Airys, una cucciola di pochi mesi che apparteneva ad un branco di cani randagi. Venne trovata nei pressi di una base dell’aeronautica americana in Iraq. La cagnolina conquistò l’animo di due piloti, tra i quali Nick Pierzchalski di Spring Hill. Questi tornando da un giro di ricognizione, dopo l’atterraggio, vide quell’adorabile cagnolina avvicinarsi a lui.
Il soldato tornò negli Stati Uniti, ma non si era dimenticato della sua amica e ha avviato una procedura di adozione internazionale per poterla portare a casa sua. Attraverso un’associazione internazionale la Spca International, Nick è riuscito ad adottare la piccola Airys. La cagnetta è stata presa in cura dall’associazione che ha provveduto ai vaccini e alla quarantena di due mesi necessaria per il suo trasferimento. A distanza di quattro lunghi mesi, Airys è arrivata finalmente a destinazione e Pierzchalski ha potuto riabbracciarla.
Non sono vicende rare: in Ucraina, lo scorso anno, alcuni soldati avevano raccontato come trovassero conforto con i randagi e i gatti diventati una fonte contro la depressione. Non solo i cani sono stati impiegati nella pet therapy per aiutare i soldati ad uscire fuori dai traumi della guerra. Nel 2015, è passata la legge negli Usa con la quale fu chiusa una lunga battaglia contro un’ingiustizia. Ovvero i cani da servizio potevano finalmente rientrare con i soldati. Fino ad allora, i cani che avevano servito il paese in territori di guerra, restavano nel paese. Qui venivano stipati in delle strutture fino alla loro morte e nei peggiori dei casi, venivano soppressi sul posto.
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