È la sua migliore amica, ma vogliono ucciderla: la battaglia per Tina – VIDEO

È la sua migliore amica, ma vogliono ucciderla: la battaglia per Tina – VIDEO

La Asl di Novara ha decretato l’abbattimento di Tina, una cucciola di suino cresciuta insieme a una famiglia umana della quale è la migliore amica: continua la battaglia per salvare la piccola.

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Una petizione per salvare dalla morte Tina, cucciola di suino migliore amica di una famiglia umana (Screenshot video Instagram – rifugiomiletta – amoreaquattrozampe.it)

Tutti gli esseri viventi hanno un’anima. Indifferentemente dalla specie alla quale appartengono, gli animali sono in grado di donare e ricevere amore e affetto. Pensare di uccidere un essere vivente solo perché appartenente a una specie diversa non è moralmente accettabile né ammissibile per alcuna ragione. Per questo sui social network sta andando avanti da settimane una battaglia volta a salvare, da quella che è a tutti gli effetti una condanna a morte, Tina, una cucciola di suino che vive insieme alla sua famiglia umana e ai suoi amici a quattro zampe. Dal momento che Tina non rientra nell’elenco degli animali domestici standard (se così si possono definire) come cani, gatti, canarini, i veterinari della ASL hanno predisposto l’abbattimento della piccola. Ma l’umano che vive con Tina, Gabriele, non vuole arrendersi.

Una petizione per salvare dalla morte Tina, cucciola di suino migliore amica di una famiglia umana (VIDEO)

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La Asl di Novara ha decretato l’abbattimento di Tina, una cucciola di suino cresciuta insieme a una famiglia umana della quale è la migliore amica: continua la battaglia per salvare la piccola (Screenshot video Instagram – rifugiomiletta – amoreaquattrozampe.it)

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Come si legge sulla pagina Instagram del Rifugio Miletta, un centro di recupero degli animali selvatici impegnato nella difesa dei diritti degli animali (@rifugiomiletta), Tina è arrivata presso la famiglia di Gabriele circa un anno fa. Nutrita con i biberon di latte direttamente dal figlio di Gabriele, il piccolo Dyami, Tina è cresciuta serena nella sua nuova casa insieme ai cagnolini.

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Venuti a conoscenza dell’esistenza di Tina, lo scorso agosto i Carabinieri Forestali, la Polizia Provinciale e i veterinari della ASL di Novara hanno contestato a Gabriele la detenzione di quello che viene definito come un suide, un animale derivato da un incrocio tra cinghiale e suino domestico. Le misure di biosicurezza imposte a Gabriele sono state accompagnate dal sequestro amministrativo di Tina, che però è rimasta affidata in custodia alla sua famiglia, la quale ha pagato una sanzione di 400 euro e ha messo in pratica le prescrizioni della ASL. Nel verbale dei primi di agosto (N. 1/04-08-2022NMGFM) la stessa ASL di Novara ha riportato quanto segue: «l’animale viene identificato con marca auricolare Asl NO4239 e sottoposto a prelievo diagnostico; al termine degli accertamenti dovrà essere regolarizzata la posizione anagrafica mediante l’apertura di allevamento».

 

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Il 23 gennaio scorso però la situazione è precipitata. La ASL si è presentata a casa di Gabriele per una nuova ispezione, imponendo misure di biosicurezza ulteriori. Senza lasciare poi il tempo che queste venissero messe in pratica, i veterinari hanno imposto il giorno stesso l’abbattimento di Tina.

La famiglia si è quindi rivolta al Rifugio Miletta, che ha incaricato l’avvocata Angelita Caruocciolo di presentare ricorso con richiesta urgente di sospensiva al TAR. Alessandra Motta, presidentessa di Rifugio Miletta, esprime il suo disappunto per la vicenda: «Tina è un animale cresciuto per essere amato e non consumato, ovvero un suide NON-DPA; un animale sano, come risulta dagli accertamenti che la stessa ASL ha fatto, un animale detenuto in condizioni di biosicurezza, come attestato dai documenti fotografici inviati alla ASL». Il Rifugio ritiene «assolutamente ingiustificata, nonché moralmente inaccettabile, l’imposizione di abbattimento. Ancora una volta assistiamo a delle amministrazioni che pretenderebbero di entrare in casa nostra per ammazzare un membro della nostra famiglia». Sui social il rifugio ha condiviso anche il link per la petizione da firmare per salvare Tina. (di Elisabetta Guglielmi)

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