Si chiama Rhopilema nomadica, meglio nota come medusa nomade, ed è una specie che è arrivata nel Mediterraneo dal canale di Suez, con i rischi conseguenti. Spiega il biologo marino romano Luciano Bernardo, che l’ha fotografata nel mare di Favignana: “Si tratta di una specie tropicale entrata nel Mediterraneo attraversando il canale di Suez. E’ una medusa molto pericolosa e invasiva che lungo le coste israeliane”. Qui “ha fatto la sua prima comparsa nel 1976, ha prodotto grossi danni alla pesca e al turismo. In seguito, ha raggiunto anche le coste turche e greche fino all’isola di Malta”. Nelle acque italiane “è arrivata nel 2015, quando è stata segnalata a Pantelleria e Cagliari, e l’anno seguente a Levanzo”.
Le parole di Luciano Bernardo, che ha scritto due libri sulla fauna marina, sono riportate dal ‘Sole 24 Ore’: “Stavo costeggiando la parete sinistra di Cala Rotonda, una bella insenatura sul lato occidentale dell’isola di Favignana quando è apparsa questa grossa medusa”. Si trattava di una specie “simile al nostro comune e innocuo ‘polmone di mare’ (Rhizostoma pulmo)”. Però aveva “braccia filamentose e priva del caratteristico bordino viola sull’ombrella”.
Il biologo ha concluso: “È stato sufficiente per capire che mi trovavo di fronte a una specie diversa, così ho scattato alcune foto che mi hanno permesso l’identificazione (confermata dal dottor Paolo Balistreri, esperto in specie alloctone). Anche se nel nostro mare siamo ancora a pochi casi isolati, l’elevato tasso riproduttivo e il forte potere urticante di questa medusa impongono un attento monitoraggio, per impedire possibili future invasioni”. Ci sono oltre 800 specie “aliene” entrate nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez.
Un’altra medusa molto pericolosa è la cosiddetta “caravella portoghese”, altrimenti nota come Physalia physalis. Nei mesi scorsi, sono usciti diversi articoli piuttosto allarmistici sul pericolo che questa particolare specie di medusa potrebbe portare. Nei mesi scorsi, vi abbiamo parlato dei rimedi efficaci contro le famose ustioni da medusa, in base a due nuovi studi condotti sull’argomento. In particolare, i ricercatori della University of Hawaii hanno pubblicato uno studio sulla rivista Toxins. Questo sfata alcuni miti in proposito e propone alcuni rimedi per il dolore e il bruciore. Ma le uniche insidie non vengono dalle meduse: si pensi ad esempio a ricci di mare e tracine.
GM
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