Un orso marsicano, noto con il nome di Mario, ha messo nello scompiglio una famiglia di Villavallelonga, paese dell’aquilano. Il nucleo familiare – composto da una coppia e due bambini – era a letto. A un certo punto l’orso si è intrufolato nella loro abitazione. A metterli in sicurezza, il pronto intervento del personale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). Successivamente, è stato liberato l’orso, rimasto intrappolato nell’abitazione. Prima l’animale è stato sedato e poi rilasciato in montagna.
Mario è definito un orso confidente, in quanto abituato ad avvicinarsi alle abitazioni o frequentare i pollai, con tutto ciò che ne consegue in termini di danni. E’ attivo nei comuni della Marsica dal novembre dello scorso anno. Questa volta però si è trovato in un vicolo cieco e ha cercato una via di fuga. Si è così trovato in uno spazio chiuso e aveva grosse difficoltà ad uscire. Per questo è passato attraverso la finestra della cantina dell’abitazione ed è scattato l’allarme. Pronto l’intervento del personale del Parco che monitora gli spostamenti dell’orso marsicano.
Le reazioni alla vicenda
Dopo l’episodio, il presidente del Pnalm, Antonio Carrara, ha chiesto un immediato incontro con il ministero dell’Ambiente. Nel corso del vertice, “sarà affrontato il problema della gestione” di Mario. Questi è ritenuto “un orso confidente che opera, da mesi, prevalentemente nella zona di protezione esterna e fuori dal Parco”. Una soluzione è necessaria “sia nell’interesse della conservazione dell’orso, sia della tranquillità delle persone”.
L’orso marsicano potrebbe finire in cattività e anche qui le conseguenze possono essere gravi. Carrara spiega: “L’evento di questa notte ripropone la necessità, per la conservazione dell’orso, di mettere in campo azioni che coinvolgano tutte le amministrazioni che operano sul territorio”. Sull’accaduto è intervenuto anche il Wwf Abruzzo, per il quale “è necessario attivare un protocollo di gestione dell’animale da parte degli enti competenti che garantisca la fondamentale sicurezza dei cittadini”.
Nello stesso tempo, dice il Wwf, il protocollo deve mettere in campo “tutti gli sforzi possibili per salvaguardare uno dei pochi orsi marsicani ancora in vita – secondo le stime degli studiosi ne rimangono appena 50 individui – per evitarne l’estinzione”. Concluso gli ambientalisti: “C’è bisogno dell’impegno e della collaborazione reale di tutti nei confronti del Parco, per far sì che l’Ente sia messo nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro”.
Il caso dell’orso trentino
Tiene intanto ancora banco la vicenda dell’orso che avrebbe aggredito il passante a Terlago in provincia di Trento, lo scorso 22 luglio. Aspro il confronto con le associazioni che chiedono che sia tutelato l’orso. Intanto sono risultati nulli gli esiti dell’esame del materiale genetico condotti sulle tracce biologiche dell’orso.
GM