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Villa degli orrori a Marcignano: trentotto cani rinchiusi in una stanza al buio

Non tutti gli animali hanno la fortuna essere amati. Alcuni, come i trentotto cani della villa di Marcignano, vivono in condizioni disumane.

38 cani rinchiusi (foto Facebook)

La storia di cui vi parleremo oggi ha come protagonisti trentotto cani che hanno vissuto per 3 anni al buio e malnutriti. Non tutti i nostri amici a quattro zampe sono fortunati. Alcuni hanno una casa e una famiglia che li ama mentre altri invece, anche se un tetto ce l’hanno, non ricevono le cure che meriterebbero.

Oggi, i protagonisti di questa storia sono trentotto cani che hanno vissuto per tre anni all’interno di una vera e propria villa degli orrori a Marcignago. I tecnici dell’Ats di Pavia che l’altro ieri hanno recuperato gli animali, riferiscono di averli trovati in condizioni disumane: sporchi, malati, denutriti e chiusi in una stanza al buio.

La proprietaria dell’abitazione, sita nei pressi del cimitero comunale, è una donna di 60enne con gravi problemi di salute; rimasta vedova pochi mesi fa.

La signora era stata già segnalata al Comune dai vicini, i quali hanno visto come la donna in questi anni ha rinchiuso 38 cani in una stanza della villa, facendoli vivere in condizioni davvero disumane.

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Villa degli orrori a Marcignano: trentotto cani rinchiusi in una stanza al buio

38 cani rinchiusi in una stanza (foto Facebook)

La storia, anche se triste porta con sé un lieto fine: il salvataggio dalle grinfie di “Crudelia”. Il presidente di Enpa Pavia, Mario Pulvirenti, dopo essere stato contattato da Ats ha preso in custodia i cani. Pulvirenti spiega che “nella stanza in cui vivevano mangiavano e facevano i bisogni. I cani sono tutti pieni di dermatite perché dormivano sulle loro stesse feci e urine“.

Scene raccapriccianti che hanno commosso i più sensibili. Finalmente per i nostri amici l’incubo è finito e adesso sono stati trasportati al canile che Enpa Pavia gestisce a San Genesio.

Il presidente di Enpa Pavia spiega di come gli educatori “stanno iniziando a lavorare con loro per valutarli e capire se potranno essere adottati”. Adesso i cani dovranno restare in quarantena per salvaguardare lo stato di salute degli altri animali presenti nella struttura, ma Pulvirenti spiega che i cani “avranno una loro area di sgambamento”.

Nella giornata di domani il presidente dell’Enpa e i tecnici dell’Ats incontreranno il sindaco Lorenzo Barbieri per discutere insieme di come occuparsi del caso. La speranza è quella che tutti riescano ad essere adottati ma, se così non fosse le spese di gestione saranno a carico del Comune e visto il numero, saranno notevoli.

A.F.

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