In occasione della Conferenza sul Clima COP 21 che si tiene dal 30 novembre al 12 dicembre a Parigi (clicca qui), domenica 29 novembre, si tiene la “Marcia per il clima“, promossa in simultanea in tutto il mondo. L’appuntamento a Roma, vederà la partecipazione di numerose organizzazioni ambientaliste nonché della Lav, che appartiene alla Coalizione per il Clima.
L’appuntamento a Roma è alle 14h00 in Piazza Campo De’ Fiori fino a via dei Fori imperiali dove ci sarà un concerto finale.
MARCIA PER IL CLIMA– Un evento con il quale si vuole ricordare l’importanza di portare avanti la battaglia per tutelare l’ambiente e le specie animali. Si tratta di un fenomeno che sta diventando irreversibili provocato dall’uomo e dalle sue attività. Ad esempio, anche gli allevamenti industriali contribuiscono a questo scempio: emerge che solo 1 Kg di carne produce 36 kg di CO2, oppure che il 51% di CO2 è prodotta dagli allevamenti. Un sistema di sfruttamento del nostro pianeta che sta lentamente soccombendo. In questo scenario, il 70% della foresta amazzonica è stata distrutta per fare dei pascoli e ancora oggi, in Indonesia, per poter realizzare la coltivazione dell’olio di palma, vengono abbattute vaste aree di foreste che accolgono numerose specie in pericolo come gli orangotango, che di questo passo, saranno a breve a rischio estinzione (clicca qui).Per non parlare dello scioglimento dei ghiacciai che sta pesantemente danneggiando la fauna locale, come gli orsi polari che secondo recenti studi stanno morendo di fame (clicca qui).
Al tavolo della Conferenza di Parigi siederanno 195 capi di Stato che dovranno trovare un accordo per la riduzione delle emissioni nocive di gas serra con lo scopo di mantenere l’aumento medio della temperatura globale sotto 1,5 gradi Celsius. Il WWF ha chiede che sia stipulato “un trattato in grado di accelerare la trasformazione globale verso economie a emissione zero e l’adattamento ai cambiamenti climatico in atto”, passando attraverso alcune strategie tra le quali “Muoversi nella direzione giusta e basata su principi scientifici; Definire una struttura internazionale sul clima che assicuri azioni sempre più incisive; Garantire la sicurezza e la capacità di adattamento dei Paesi e delle popolazioni vulnerabili; Fornire delle basi solide per le risorse finanziarie”.
L’INDAGINE– Una recente indagine promossa da Lorien Consulting e dalla Nuova Ecologia, presentata nell’ambito dell’ottava edizione del Forum QualEnergia?, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partenariato con Cobat, ha evidenziato come la popolazione italiana sia disposta a fare ulteriori sacrifici per la tutela dell’ambiente.
Il 79% degli italiani, contro il 66% del 2014, è disposto a sostenere maggiori costi, pur di acquistare prodotti o servizi con un minor grado di impatto ecologico, mentre il 69% è ottimista in merito agli effetti della Conferenza di Parigi.
In questo scenario, in cui sale non solo la preoccupazione per la disoccupazione e la paura del terrorismo, ci si chiede se la conferenza di Parigi potrà rivelarsi un successo per la lotta ai cambiamenti climatici. Metà degli italiani, il 54% è ottimista, anche se solo il 2% sembra esserne convinto.
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